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Regione Puglia, la nuova sede del consiglio e il contenzioso con il quarto classificato nel bando per il progetto: vicenda che va avanti da 15 anni In Consiglio di Stato la causa: il tribunale amministrativo regionale riclassificò Michele Cutolo al secondo posto, di una gara che poi la Cassazione ritenne non in linea con la normativa vigente

sentenza 1

Di Nino Sangerardi:

Prosegue nelle stanze del Consiglio di Stato il contenzioso tra Giunta regionale pugliese e l’ingegner Michele Cutolo. Oggetto della causa il concorso internazionale,bandito il 19 dicembre 2002, per la redazione del progetto preliminare della nuova sede del Consiglio regionale.

La commissione giudicatrice assegna all’ing.Cutolo il quarto posto.Quest’utlimo ricorre al Tar barese,il quale ridetermina la classifica piazzando i disegni dell’ing Michele Cutolo al secondo posto.

L’appalto è conferito al raggruppamento Studio Valle Progettazioni di Roma,Mirizzi Architetti Associati,Sylos Labini Ingegneri e Architetti Associati srl e Progettazioni Salentine srl.

A metà febbraio 2013 però la Cassazione sentenzia che la gara “ non si è svolta secondo le modalità previste dalla vigente normativa”. Motivazione con cui la V sezione penale annulla con rinvio al Tribunale civile di Bari la sentenza della Corte d’Appello barese che nel 2011 ha ribadito le assoluzioni dei quattro componenti della Commissione per la valutazione dei progetti,accusati di falso e turbativa d’asta. La Suprema Corte nello stabilire la prescrizione dei reati contestati prescrive la celebrazione del processo civile d’appello per il risarcimento dei danni.

Dunque,trascorsi otto anni, la Cassazione pronunciandosi sul ricorso presentato dalla Procura generale della Repubblica di Bari e dall’ing.Michele Cutolo parte civile, “ha ribaltato l’esito dei due gradi di giudizio”,sostengono gli avvocati Ennio Amodio,Felice Eugenio Lorusso e Alessandro Dello Russo difensori dell’ing.Cutolo.

“La sentenza conclama indiscutibilmente—affermano i legali—l’irregolarità dell’aggiudicazione di una delle più importanti opere pubbliche del meridione, e dà un segno di speranza per l’imprenditoria abituata a partecipare alle gare pubbliche nel rispetto delle regole”.

I giudici amministrativi di Bari a fine anno 2013 ritengono inammissibile la richiesta firmata dell’ing.Cutolo : dichiarare illegittimo il silenzio serbato dalla Regione Puglia sulla richiesta di annullamento di tutti gli atti della gara. Sentenza riformata nel 2015 dal Consiglio di Stato che determina l’obbligo in capo alla Regione di pronunciarsi sulle richieste formulate dall’ing.Michele Cutolo.

I vertici politici regionali che fanno? Tacciono.

All’ing. Cutolo non resta che interpellare i giudici per l’esecuzione del dispositivo emesso dal Consiglio di Stato.

Sopraggiunge il 23 febbraio 2016 e la Giunta regionale(Michele Emiliano presidente e gli assessori Antonio Nunziante,Loredana Capone,Annamaria Curcuruto,Leonardo Di Gioia,Sebastiano Leo,Salvatore Negro,Raffaele Piemontese,Domenico Santorsola) delibera di rigettare le petizioni a firma dell’ing.Cutolo e nel suo interesse dell’avv. Felice Eugenio Lorusso, e si costituisce innanzi al Consiglio di Stato.

In sintesi l’ing.Michele Cutolo chiedeva l’avvio, da parte della Regione,di procedimenti in autotutela che interrompessero “… definitivamente l’inizio della nuova opera” assumendo “ dalla visione esterna del sito interessato(nuovo palazzo del Consiglio regionale in Bari via Giovanni Gentile,ndr)” che non fossero state “ esperite opere o interventi significativi”.

Il Servizio lavori pubblici della Regione effettua una ricognizione delle attività e osserva che “ a tutt’oggi,23.04.2013, sono state realizzate alcune parti fondamentali dell’opera,probabilmente poco visibili dall’esterno ma certamente significative sia dal punto di vista costruttivo che da quello economico”. Di conseguenza la Giunta regionale per i sopradetti e altri motivi “ accerta l’insussistenza dei presupposti e condizioni per provvedere in autotutela sulla istanza inviata dall’ing.Michele Cutolo”.

La consegna dei lavori per l’edificazione della moderna dimora del Consiglio regionale avviene il 21 marzo 2012,appaltati all’Associazione d’imprese Debar spa,Guastamacchia spa, e Monsud spa.Al 12 ottobre 2015,secondo gli Uffici regionali, risulterebbero contabilizzati manufatti per un importo lordo di 29.296.807,76 euro che al netto del ribasso offerto del 41,745% diventa la cifra netta 17.649.799,54 euro.

Pertanto rispetto all’importo conteggiato di 45.981.517,80 euro l’avanzamento finanziario della costruzione si attesterebbe al 38,4%.

Ad inizio 2017 il Consiglio di Stato accoglie quanto richiesto dall’ing.Cutolo e sancisce la nullità del provvedimento ratificato da presidente e assessori regionali,ribadendo il dovere della Regione a “… dare ottemperanza alla sentenza del Consiglio di Stato”.

Termina qui la diatriba giudiziaria? No.

Con ulteriore ricorso per incidente d’esecuzione, ultimamente l’ing.Michele Cutolo torna a bussare al portone della Giustizia dello Stato italiano.

Chiede ai giudici quanto segue : a) dichiarare la violazione/ elusione del giudicato formatosi nella sentenza n.2237/15,anche alla luce di quanto statuito dalla successiva sentenza del Consiglio di Stato(n.51/17) ad opera dei nuovi provvedimenti della Giunta regionale; b) non concedere ulteriore termine all’Amministrazione regionale per provvedere,ma confermare la precedente nomina del commissario ad acta per dare piena esecuzione al giudicato predetto ;c) in subordine,condannare l’Amministrazione regionale al risarcimento del danno derivante dall’impossibilità totale o parziale di attuazione del medesimo giudicato”.

La Giunta regionale controbatte affidando l’incarico difensivo al legale esterno Pierluigi Balducci(parcella 29.182,40 euro compreso Iva) trattandosi di questioni di rilievo e in considerazione dell’eccessivo carico di lavoro dell’Avvocatura regionale.

Valore della causa?Un milione e cinquecento mila euro.

Aspettando il verdetto dei magistrati.


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