Di seguito un comunicato diffuso da Enrico Pellegrini:
Diversi sono i motivi in fatto e in diritto che hanno indotto il candidato eletto Alessandro Calabrese ad impugnare il provvedimento comunale con il quale si è omessa la sua legittima proclamazione alla carica di consigliere del comune di Martina Franca. La ritenuta illegittimità costituzionale della legge Severino è uno dei punti salienti del ricorso con cui Alessandro Calabrese si rivolge al Tribunale di Taranto (udienza il 6 dicembre 2022) per ottenere il seggio che aveva conquistato con un chiaro consenso elettorale.
Lo rileva Enrico Pellegrini, avvocato del giovane martinese che si cimentò il 12 giugno con la candidatura alle elezioni comunali, ottenendo 690 voti (primo della sua lista, terzo in assoluto fra i 290 candidati). Al successo di consensi non corrispose la formalizzazione della sua elezione perché la commissione elettorale, in applicazione della legge Severino, ritenne incandidabile Alessandro Calabrese.
Risale oramai a ben 7 anni fa il fatto contestato che consiste nell’aver prestato (inopportunamente e per qualche giorno) l’energia elettrica, allungando dalla propria proprietà un cavo per alimentare l’irrigazione di un terreno limitrofo sottovalutando che altri avevano piantato cannabis. Questo il fatto che ha determinato la dichiarazione di incandidabilità di Alessandro Calabrese ben oltre l’estinzione del reato.
Al momento della sua candidatura il certificato del casellario dichiarava nessuna pendenza tanto da legittimare il giovane a concorrere per la carica di consigliere comunale.
Tuttavia i membri della commissione elettorale hanno applicato quella parte della norma contenuta nella legge Severino, ritenendo, con errore, la necessità della riabilitazione nonostante l’evidente tenuità del fatto e l’estinzione del reato e delle pene.
La dichiarazione d’incandidabilità appare ingiusta e quindi illegittima anche volendo considerare che nel nostro ordinamento giuridico neanche gli ergastolani scontano una pena perenne. Volendo considerare l’interpretazione della legge Severino così come fatta propria dalla commissione elettorale si giunge invece a sostenere che il candidato eletto avrebbe tutte le caratteristiche per poter essere eletto al Parlamento ma non al Consiglio comunale di Martina Franca.
Siamo consapevoli dell’audacia che sostiene la presentazione del ricorso e che non può non riconoscersi nel candidato che nonostante la sua età non può e non vuole sottostare ad una cattiva interpretazione e scorretta applicazione della norma. È importante precisare che il ricorso non vuole essere e non è l’ennesimo attacco alla legge Severino che è sostenuta da valide finalità sociali ma ché, come tutto, è sempre migliorabile.
L’avvocato Pellegrini, nel ricorso al Tribunale di Taranto, evidenzia tutti questi aspetti. Nonché quello della mancata comunicazione formale, ad Alessandro Calabrese, della sua incandidabilità quando invece, per indiscrezioni giornalistiche, il candidato eletto era venuto a conoscenza della situazione che andava delineandosi.
La legge Severino, che l’avvocato Enrico Pellegrini ed il candidato Alessandro Calabrese reputano di chiara importanza per il contrasto all’illegalità e per la messa al riparo delle istituzioni, in questo caso (è il parere dell’avvocato) ha presentato una lacuna, non consentendo ad un cittadino dal casellario giudiziale pulito (ovviamente lo hanno constatato anche gli uffici preposti al controllo della candidatura) di essere candidato alle elezioni.
Tutti questi aspetti prettamente giuridici saranno affrontati dall’ avvocato Pellegrini nelle competenti aule di giustizia ma non si può omettere di dire che la mancata proclamazione non fermerà l’intraprendenza ed il valore del giovane Alessandro Calabrese che continuerà a perseguire gli obiettivi per il quale si è candidato.