Non c’entra molto con il nostro territorio ma va raccontata. La notizia ha dell’incredibile ma è vera. La riportiamo nella sua totalità, secondo quanto pubblicato dal Quotidiano, a firma di Paola Ancora che racconta una vicenda, per chi la pensa come noi, disgustosa:
Un premio alle personalità che si sono distinte “nell’animalismo”. Lo ha indetto Federfauna, la Confederazione sindacale degli allevatori, commercianti e detentori di animali con sede a Bologna. Tutto nella norma, se non fosse che il premio in questione è intitolato ad Adolf Hitler. “Gentile Signore – recita la lettera pubblicata sul sito ufficiale della Confederazione – con la presente ho il piacere di informarLa che potrebbe essere Suo il “Premio Hitler 2013”, istituito da FederFauna per le personalità che si sono particolarmente distinte nell’animalismo nel corso di ogni anno. Sono pertanto ad invitarLa alla cerimonia di consegna del premio, che si terrà sempre a Bologna il 24 novembre 2013. Durante la cerimonia verrà rivelato il nome del vincitore al quale verrà consegnata una targa ricordo con l’immagine del Fürher che accarezza amorevolmente due caprioli sullo sfondo del campo di concentramento di Auschwitz, sovrastata dalla scritta “Animal Rights” corretta in “Animal Reich””.
Il segretario generale di Federfauna, Massimiliano Filippi, spiega poi che «l’iniziativa, alla sua prima edizione, è stata presentata a Bologna lo scorso anno, precisamente il 24 novembre, data in cui nel 1933 Adolf Hitler firmò la “Legge sulla protezione degli animali”, Tierschutgesetz”». Che in testa al comunicato campeggi il logo (non sappiamo se veritiero) del ministero delle Politiche agricole aggiunge – allo scandalo di un premio che celebra le virtù animaliste di un uomo che ha sterminato ebrei, omosessuali, oppositori politici, preti e cittadini dell’Unione Europea di ogni nazionalità – anche la beffa e l’indignazione per il fatto che gli uffici di un ministero della Repubblica italiana possano, da un lato aver concesso l’utilizzo del logo senza le preliminari, opportune verifiche del sito dove poi il logo sarebbe stato pubblicato, e dall’altro che sapendolo lo abbiano concesso ugualmente. Sempre che Federfauna non abbia pubblicato un falso.
Contro la Confederazione, tempo fa, il canile di Lecce gestito dall’associazione Nuova Lara ingaggiò una battaglia all’ultimo colpo per impedire che i cuccioli di cani da caccia venissero dati in affidamento ad un cacciatore che ne aveva fatto richiesta. E curiosamente, all’indomani del diniego opposto dai volontari del canile all’appassionato di caccia – che si è subito rivolto a Federfauna – il segretario Filippi così commentava, emblematicamente, la scelta di Nuova Lara: «I volontari che dovrebbero favorire le adozioni dei cani hanno negato la possibilità, anche per iscritto, di far adottare un cane da caccia a qualunque cacciatore. Mi sembra razzismo bello e buono».
(foto: fonte nuovoquotidianodipuglia.it)