Da appena un anno era riuscito a personalizzare la sua amatissima Ferrari testa rossa, con targa riportante il suo storico soprannome. Per farlo L. M., imprenditore 47enne di Conversano ha dovuto avviare una scrupolosa procedura di radiazione dal pubblico registro automobilistico italiano, facendo risultare l’autovettura esportata all’estero.
Un particolare non sfuggito alla cittadinanza e nemmeno agli investigatori della Direzione investigativa antimafia di Bari, che continuavano a monitorarne il patrimonio all’indomani del maxi sequestro di beni societari per oltre 1,6 milioni di euro eseguito appena qualche settimana prima.
La sua «Ferrari 360 Modena», infatti, in questi giorni è stata più volte parcheggiata a pochi metri di distanza dalla sede legale di un’azienda riconducibile all’imprenditore e già posta sotto sequestro dagli agenti della Dia di Bari. La targa personalizzata direttamente in Polonia, dove L.M. risulta avere interessi commerciali di import export legati alla mercato immobiliare ed automobilistico, recava la dicitura «L1ROSSO» rifacendosi evidentemente al nomignolo storico di «u Russ».
Il provvedimento è stato adottato dalla terza sezione penale del tribunale di Bari, che ha accolto proposta formulata dalla locale Direzione distrettuale antimafia, alla luce degli elevati investimenti effettuati da L.M. apparsi sproporzionati rispetto le entrate lecite del nucleo familiare.(ilmattino.it)
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