Doverosamente, va detto che la prima possibilità di prenotazione sarebbe per fine febbraio 2015. Solo quattro mesi e una settimana. Per un anziano che sfiora gli 80 anni, fare così presto, solo 127 giorni, è perfino un privilegio, no? E gli è stato anche, correttamente, comunicato che la prima data disponibile è quella. Deve però andare a cinquantacinque chilometri da casa. Se vuole fare quell’esame “subito”, è così. Altrimenti, se quell’anziano che sfiora gli ottant’anni, vuole farlo nel suo paese, perché magari, chissà, i centodieci chilometri andata e ritorno ha qualche problemino a realizzarli, ebbè, allora bisogna aspettare qualche settimana in più. Una cinquantina, di settimane in più. Prenotazione fatta il 20 ottobre scorso, fissata per 10 gennaio 2016. Cioè, un’attesa di 447 giorni. Insomma, noi sì che siamo avanti, in Puglia. Siamo già nel 2016. Con le prenotazioni. E mica è un disservizio, è che noi siamo proprio con una marcia in più degli altri, abbiamo saltato a pie’pari l’anno prossimo.
Il sistema sanitario pubblico, che tanto parla di assunzioni, nomine, inaugurazioni eccetera eccetera, si occupi di questo. Quattrocentoquarantasette giorni di attesa, per un anziano che ha bisogno di fare un esame medico, e ha problemi a sobbarcarsi trasferte di centodieci chilometri, sono una vergogna. Che sia genitore di uno di noi, non è ciò che conta. Potrebbe accadere a tutti. Resta sempre una vergogna. E rammarica non riuscire a dare voce ai tanti che devono aspettare 447 giorni o più, e non hanno nessuno che alza, per loro, la voce. Questa alzata di voce sia anche per loro, insomma.
