Il testo che segue questo corsivo, e che a sua volta è seguito dal testo della risoluzione ministeriale, è stato pubblicato oggi dal Sole 24 ore. Mette in evidenza tutto il caos, che è a livello nazionale, riguardo al tributo Tares e alla riscossione del tributo. Termine ultimo, per forza: 16 dicembre 2013. Senonché a Martina Franca l’ultima rata si contabilizza al 31 dicembre 2013 con differimento al 16 febbraio 2014 dell’ultima rata, in virtù del decreto legge 102/2013 richiamato nella delibera di consiglio comunale martinese. Ma basta leggere ciò che è scritto di seguito per capire che ora, quanto deliberato a Martina Franca in tema di riscossione dell’ultima rata Tares, non si può. Va detto che i provvedimenti nazionali tutto sono tranne che improntati alla linearità, nell’ultimo periodo. Va anche detto, peraltro, che la strada maestra per la riscossione del tributo è in una legge in cui si parla del sedicesimo giorno quale giorno ultimo; il 16 dicembre nel caso di specie, e a Martina Franca già si era sbagliato ponendo a scadenza il 31 dicembre. Da questo blog il problema era stato rilevato, diverse settimane fa. Senza essere preso in considerazione, quel rilievo, dal Comune. L’albo pretorio comunale indica chiaramente la scadenza del 31 dicembre. Ci si poteva attenere da subito alla data fissata dalla legge, invece di andare incontro a nuovi patemi. Perché la domanda originata da questa vicenda è la domanda che sempre più spesso viene fuori, analizzando le cose di palazzo ducale: e ora che si fa? Sarà necessario chiedere ai cittadini dieci giorni prima di Natale, il salatissimo conguaglio di un tributo da 9 milioni 168 mila 405,72 euro? (a.q.)
Di seguito, quanto pubblicato dal Sole 24 ore:
A sette giorni lavorativi dall’appuntamento, tutte le regole sulla Tares e sulla sua maggiorazione, chiamata a portare un miliardo di euro nelle casse dello Stato, sono ripiombate nell’incertezza. A sollevare una dose aggiuntiva di variabili è l’ultima risoluzione (la n. 10/2013) con cui il dipartimento Finanze, uscendo in parte dal sentiero tracciato con il penultimo documento di prassi (n. 9/2013), ha dettato una linea rigida, che non pare ammettere eccezioni: Tares e maggiorazione vanno riscosse dai Comuni entro il 16 dicembre, con F24 o bollettino postale.
Di seguito, la risoluzione ministeriale 10 del 2 dicembre 2013, nella risposta al quesito posto da un Comune. Il richiamo al termine del 16 dicembre quale termine per la riscossione è perentorio (fonte UTET Italia):
Che casino !!! E non voglio neanche pensare che cosa succederà ai Bilanci di quei Comuni che hanno scelto di rimanere con la Tarsu e che comunque dovranno trovare le risorse necessarie a coprire la differenza con la Tares da altra fiscalità generale (il gioco delle tre carte).
Speriamo di non vedere Comuni che saltano come birilli nel prossimo futuro…grazie a questi governi dello Stato di larghe ma di larghissime intese.
Grazie per il suo intervento. Chi ha applicato la Tarsu, invece, in questo periodo è più tranquillo. Pensi un po’. E il rischio di saltare come birilli c’è per tutti, è un’acrobazia tenere i conti in ordine. Certo, complicarsi la vita con numeri che non quadrano (da “appena” un mese e mezzo pubblico ogni giorno due tabelle esemplari in tal senso) peggiora anche la situazione. (agostino quero)
Non credo sia così semplice perchè con la contestuale riduzione dei trasferimenti statali sarà dura per i Comuni mantenere lo stesso standard di servizi per la Cittadinanza e quadrare i Bilanci.
E’ chiaro che è molto più popolare mantenere la TARSU, ma questi comuni comunque dovranno trovare altre risorse da altra fiscalità, aumentando le tasse in altri ambiti (il gioco delle tre carte).
Anche perchè i principi del Tares sono gli stessi della passata TIA e non credo possano cambiare filosofia le future Trise o come cav…lo vorranno chiamare le future tasse della stessa natura.
Grazie per il suo intervento. I chiari segnali di confusione che vengono dai livelli centrali condizioneranno molto, ancora, temo, la politica tributaria degli enti locali in questo periodo. In prospettiva chi ha tenuto la Tarsu quest’anno, inevitabilmente dovrà adeguarsi l’anno prossimo. Io ritengo che tenere la Tarsu quest’anno sia un provvedimento socialmente importante, perché le tasche della gente sono letteralmente vuote. La Tares, nella realtà di Martina Franca, è connotata a mio giudizio dal problema che evidenzio da tempo. Almeno chiarezza, a Martina Franca, poteva essere fatta. (agostino quero)