Di seguito un comunicato diffuso dal deputato europeo Piernicola Pedicini:
Anche le Regioni Campania e Puglia hanno annunciato che impugneranno davanti la Corte costituzionale gli articoli 35, 36 e 38 della legge Sblocca Italia sulle estrazioni petrolifere selvagge e sull’uso indiscriminato degli inceneritori.
Grazie alle proteste e alle sollecitazioni dei cittadini, delle associazioni ambientaliste, dei sindaci e del M5s i governatori Caldoro e Vendola hanno capito che il provvedimento “Sfascia Italia” del governo Renzi va osteggiato in tutte le sedi e con tutti i mezzi. Insieme alla Campania e alla Puglia sono sei le Regioni che hanno annunciato il ricorso alla Consulta contro lo Sblocca Italia: Abruzzo, Lombardia, Marche e Veneto.
Non si riesce a capire perché la Regione Basilicata e il suo presidente Marcello Pittella continuino a sostenere che non faranno questa scelta nonostante proprio il territorio lucano, già da venti anni, sia devastato da estrazioni petrolifere incontrollate che stanno producendo solo povertà, inquinamento ambientale e danni alla salute. Se Pittella e la sua maggioranza sono così testardi e ignorano le richieste di migliaia di cittadini e di circa 70 sindaci lucani, vuol dire che dietro ci sono enormi interessi economici legati alle società petrolifere e a inquietanti commistioni con il governo Renzi. Mancano pochissimi giorni per poter impugnare la legge, lanciamo un ultimo appello al governatore lucano affinché predisponga il ricorso ed eviti così di assumersi la responsabilità storica di aver svenduto alle lobby il futuro della Basilicata.
Il M5s continuerà a vigilare e a denunciare in tutte le sedi l’incostituzionalità dello Sblocca Italia e non abbasserà la guardia per fare in modo che la legge venga modificata.
Con tutti i portavoce campani, pugliesi e lucani e, in particolare, con i parlamentari Carlo Sibilia, Rosa D’Amato, Mirella Liuzzi, Vito Petrocelli e i consiglieri regionali lucani Gianni Leggieri e Gianni Perrino ci impegneremo a difendere e tutelare le realtà locali insieme ai sindaci, alle associazioni e agli attivisti.