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Assassinio di Simonetta Cesaroni: ora i carabinieri incentrano l’attenzione sul figlio del portiere (del tarantino) che si suicidò Informativa alla magistratura

simonetta cesaroni

I carabinieri hanno presentato nei giorni scorsi un’informativa alla procura di Roma. Stavolta incentrano le attenzioni su Mario Vanacore, figlio di Pierino Vanacore che era il portiere del palazzo di Roma. Pierino Vanacore, originario del tarantino, che venne inizialmente ritenuto responsabile dell’assassinio di Simonetta Cesaroni e che, a distanza di venti anni dall’avvio dell’inchiesta, si suicidò, nel suo territorio di origine.

I carabinieri, ora, evidenziano dunque per il delitto di via Poma la figura del figlio Mario ed ipotizzano che fosse lui ad avere ucciso, il 7 agosto 1990, Simonetta Cesaroni. Ipotizzano depistaggi da parte di Pierino Vanacore e della moglie per coprire il figlio. Hanno inviato l’informativa ma la procura, il 13 dicembre scorso, ha avviato la procedura per l’archiviazione del caso. Naturalmente per l’uomo vale la presunzione di innocenza che tale permane fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna. Mario Vanacore, in una dichiarazione riportata dal Fatto quotidiano, ha detto di avere visto Simonetta Cesaroni solo da morta.

 

 

 

 

 

 

 


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