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Poste italiane: Taranto, da lunedì il postino non suona due volte. Forse neanche una. Sciopero di un mese Per le prestazioni aggiuntive al recapito. Protesta indetta da tutti i sindacati esclusa la Cisl

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Di seguito un comunicato diffuso dai responsabili sindacali:

SLC CGIL, UILPOST, FAILP CISAL, CONFSAL COMUNICAZIONI e UGL COMUNICAZIONI dichiarano sciopero per i portalettere: “i cittadini sappiano che stiamo scioperando per tutelare un loro diritto”

Tutte le sigle sindacali presenti in Poste Italiane, ad eccezione della CISL, hanno indetto , con decorrenza 9 Marzo, sciopero di 1 mese per le prestazioni aggiuntive e straordinarie sull’area del Recapito, quindi per i portalettere.
Ci scusiamo fin da subito con la cittadinanza che, ancor di più rispetto al normale disagio causato dalla disorganizzazione di Poste Italiane sul settore del Recapito, potrebbe subire danni per la scelta dei portalettere di incrociare le braccia.
Questa proclamazione di sciopero (è la seconda nel giro di pochi mesi) ha le sue ragioni nella totale inadeguatezza mostrata dal ramo aziendale tarantino dedicato al Recapito (la RAM 2) che, in nome di sole scelte clientelari e di circostanza, non riesce ad organizzare i lavoratori in maniera adeguata per esercitare un servizio, come quello della consegna della posta, che nei fatti corrisponde ad un diritto di ogni cittadino.
Non è necessario, da parte nostra, ribadire quali sono i disservizi a cui i cittadini sono quotidianamente sottoposti: corrispondenza mai consegnata o dispersa o consegnata con estremo ritardo, bollette o atti giudiziari consegnati dopo la scadenza, scarsissima efficienza alle domande poste dalla clientela.
Difronte ad un disagio così acclarato che provoca 2 danni enormi (quello ai lavoratori postali che subiscono in prima istanza la totale disorganizzazione aziendale e quello ai cittadini), un’azienda “normale” chiamerebbe tutte le parti coinvolte, tirerebbe una linea e proverebbe a trovare le soluzioni a questi costanti disservizi.
Cosa fa, invece, Poste Italiane? Continua semplicemente ad imperversare nella disorganizzazione, trasferisce nella provincia di Lecce i lavoratori tarantini con la giustificazione di un inesistente esubero di personale quando nella realtà non si riesce a garantire un servizio decente nemmeno con l’organico al completo (come del resto è dimostrato dal continuo via vai di clienti negli uffici postali e la pioggia di reclami in tutto il territorio di Taranto e provincia) utilizzando nell’individuazione delle risorse da movimentare un’assoluta mancanza di trasparenza anteponendo logiche clientelari alla risoluzione dei problemi dei lavoratori dipendenti e dei cittadini.
Per questo, i cittadini sappiano che i lavoratori postali che aderiranno allo sciopero, staranno paradossalmente facendo un sacrificio utile anche a quei concittadini che, a loro volta, subiranno la mancata consegna della posta!

Per questo, SLC CGIL, UILPOST, FAILP COM, CONFSAL ed UGL Com continueranno la loro battaglia, anche senza la SLP CISL, perchè ritengono indispensabile provare ad arginare una deriva a cui la Direzione Aziendale sta condannando una parte importante del Gruppo Poste, specie alla luce dell’ ormai prossimo inizio del processo di privatizzazione dell’azienda.

A ciascuno le proprie responsabilità!


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