Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:
Sabato 6 (dalle 17 alle 20) e domenica 7 aprile (dalle 18 alle 20) nella Chiesa Gran Madre di Dio del centro pastorale “Opere Antoniane” in via XXV Aprile a Cutrofiano si conclude la terza edizione del Presepe pasquale. Il percorso nasce da un’idea di don Emanuele Vincenti, alla guida della parrocchia di “Santa Maria della Neve“, per rivivere alcune suggestive scene della vita, della passione, della morte e della resurrezione di Gesù Cristo. Un allestimento molto realistico e un’accurata e dettagliata fattura dei personaggi, realizzati grazie al lavoro di maestri artigiani, animatori, insegnanti e studenti delle scuole del paese e dei volontari di alcune associazioni del territorio. Un Presepe natalizio racconta l’annuncio della nascita di Gesù, il bambino deposto nella mangiatoia, la presenza di angeli e pastori con doni. Le scene mostrano povertà nonostante predomini il sentimento di felicità. Un Presepe della Passione, invece, ha come tema la tragica fine della storia della vita di Gesù, che vive la svolta felice con la risurrezione. Di regola, rappresenta il tempo compreso tra la Domenica delle Palme e il mattino di Pasqua e si attiene alla sequenza cronologica degli eventi descritti nei Vangeli. I realizzatori del presepe a Cutrofiano hanno voluto però aggiungere dell’altro: dall’Annunciazione, passando per l’Albergo in cui Maria e Giuseppe non trovano rifugio, alla nascita di Gesù nella capanna con l’arrivo dei Re Magi; alla fuga della santa Famiglia verso l’Egitto per sfuggire alla strage degli Innocenti, al fruscio dell’acqua del fiume Giordano, in cui Gesù è battezzato da Giovanni Battista, alla raffigurazione del meraviglioso miracolo delle nozze di Cana, fino all’ingresso a Gerusalemme. Nei vicoli della città santa il visitatore potrà contemplare l’ultima cena con la lavanda dei piedi per poi osservare l’orto del Getsemani e la casa di Erode dove Gesù viene coronato di spine. Infine il sentiero del calvario, la crocifissione, la deposizione nel sepolcro e la scena della Resurrezione. «Se la Natività è immersa in un’atmosfera di mistero e d’imponenza e suscita sentimenti di amore e tenerezza, proseguendo nello spettacolo della Passione, emerge tutta la tragicità di un rifiuto e della condanna di un innocente, provocando afflizione e tristezza», sottolinea don Emanuele Vincenti. «Percorrere la Via Crucis fino al suo compimento avvicina agli spettatori alla sofferenza inflitta a Gesù lungo la via verso il Calvario, stimolando un atteggiamento di ascolto che parte dal cuore e genera contemplazione». Info 3275659888.