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Taranto: la vertenza Teleperformance va in Europa, ce la porta Elena Gentile Manifestazione sindacale con l'eurodeputata

elena gentile

Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato Slc-Cgil:

Si è tenuta nella giornata di sabato 6 Settembre, presso la sede della CGIL di Taranto, un’importante iniziativa sulla questione dei call center, che aveva al centro del dibattito la questione degli appalti e del mancato rispetto della direttiva europea 23/2001 in materia di cessione d’azienda o cambio d’appalto e tutela dell’occupazione.

L’iniziativa è stata presieduta dal Segretario Generale della SLC CGIL Puglia, Nicola Di Ceglie, che ha fatto il quadfro sull’iniziativa complessiva della categoria provinciale e regionale sul settore, facendo riferimento all’importante iniziativa tenutasi ieri a Bari ed al ciclo di iniziative tarantine sul settore, partendo da quella degli scorsi mesi con l’on Bellanova.

La relazione è stata tenuta dal Segretario Generale della SLC CGIL di Taranto, Andrea Lumino, che ha posto il tema su un punto centrale della discussione: l’Italia dimostra ancora una volta di essere il Paese dei paradossi in quanto tutta la materia sul settore degli appalti, quindi anche quello dei call center, è stata già al centro di un ricorso vinto contro l’Italia dalla Corte di Giustizia Europea sul mancato rispetto della normativa comunitaria, la 23/2001, in cui si salvaguarda il lavoratore nel caso di cessione di ramo d’azienda o di cambio d’appalto. L’Italia, vittima di lobbies e corporazioni, ha volutamente disatteso quella norma, causando la concorrenza sfrenata e senza regole, quasi una gara al massacro, tra le aziende, e la perdita di migliaia di posti, anche in una fase così delicata come quella di questa crisi. La presenza di call center pirata, come quello recentemente scoperto a Grottaglie, è figlio di questa situazione: dietro i “prenditori”(non imprenditori) di questo livello, esiste, nei fatti, la corresponsabilità delle grandi committenze e delle istituzioni che non intervengono sulla materia. Quindi, il vero problema del Governo non dovrebbe essere quello dell’articolo 18 o del Jobs Act ma di come regolamentare il sistema degli appalti, nei call center ed in tutti i settori, visto che sempre più le aziende esternalizzano, comprimendo i lavoratori in salari e diritti, per poi licenziarli, e dove spesso si annida anche la criminalità. Per questo, Andrea Lumino ha chiesto all’onorevole Elena Gentile, menbro della Commissione Lavoro dell’Unione Europea, di portare la vertenza di Teleperformance(siamo prossimi alla scadenza del famoso accordo) e dei call center in Europa, per verificare se sia opportuno o meno attestare una procedura d’infrazione per l’Italia e come eventualmente obbligare l’Italia a rimettersi in carreggiata.

Giuseppe Massafra, Sergretario Generale della CGIL Taranto, ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema del sistema fdegli appalti nel suo complesso ed in tutti i settori: peraltro, spesso questa mancata disciplina sul sistema porta, oltrer che ad una compressione dei salari, anche ad un rallentamento sulla questione della salute e sicurezza, causando anche tristi episodi che si sono verificati a Taranto in questi giorni. Giuseppe Massafra ha peraltro annunciato che si tratta della prima iniziativa di un ciclo sugli appalti che tutta la CGIL metterà in campo.

L’onorevole Elena Gentile ha annunciato la sua appartenenza alla Commissione Lavoro dell’UE ed ha dichiarato che, insieme ad altri esponenti italiani(tra cui Segio Cofferati) si sta lavorando ad una serie di iniziative sull’emersione e sul contrasto al lavoro nero perchèì episodi come quello di Grottaglie non debbano più verificarsi; ha sottolineato anche come sia importante che la politica degli annunci del Governo si trasformi nella politica dei fatti, stando vicini alla gente ed ai lavoratori che soffrono questo momento così difficile. Estremamente importante è stata la sua dichiarazione relativa alla scelta di portare la vertenza di Teleperformance e di tutto il settore dei call center, partendo dalla direttiva 23/2001, in Europa, perchè l’Europa non sia soltanto sinonimo di austerità ma di sviluppo e garanzia per i cittadini.

Ha chiuso l’iniziativa Riccardo Saccone della SLC CGIL Nazionale, che ha accusato ASSTEL di aver dichiarato all’ultimo tavolo ministeriale di non voler risolvere il problema di queste garanzie perchè così viene minacciata la competitività delle imprese; ha aggiunto che il Governo non può limitarsi ad un Avviso Comune per chè non terrebbe dentro anche i committenti. Il paradosso italiano, rispettivo alla direttiva 23/2001, è evidente poiché il testo della direttiva tradotta in italiano include 2 volte il termine “stabilimento” e non il termine “lavoro”:il testo originale europeo invece parla di stabilimento(solo 1 volta!!!) e di lavoro. Se il Governo, nel prossimo incontro, deciderà di fare il silente, ha annunciato che sarà necessaria una nuova mobilitazione nazionale dei lavoratori del settore per le vie della capitale


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