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Taranto: mesotelioma, risarcimento da oltre mezzo milione di euro per un lavoratore Sentenza di primo grado

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Di seguito un comunicato diffuso da Contramianto:

Dover convivere con un mesotelioma pleurico, il tumore di certezza causato dall’amianto, è una lotta quotidiana che vuole combattere senza arrendersi una battaglia iniziata quando ha scoperto di avere il cancro provocato dall’amianto inalato a bordo delle navi della Marina Militare lavorando come operaio tubista dell’indotto Arsenale MM di Taranto. Le fibre di amianto respirate si sono annidate nei polmoni causando il mesotelioma pleurico un danno alla salute irreversibile per il quale il tribunale di Taranto ha riconosciuto un risarcimento di 540.000 euro che il Ministero della Difesa dovrà corrispondere all’operaio vittima dell’amianto. Il lavoratore oggi ultrasessantenne si era rivolto con la sua famiglia a CONTRAMIANTO chiedendo giustizia e avviando con l’associazione un percorso di ricostruzione dell’intera vicenda lavorativa per la verità su quanto accaduto. Un legame evidente quello tra l’amianto, sicuro cancerogeno, ed il tumore alla pleura una certezza tra causa ed effetto che ha avuto il suo infausto esito decenni dopo la prima esposizione all’asbesto. Le navi della Marina Militare su cui aveva lavorato l’operaio tubista per quasi un ventennio, sino alla metà degli anni 90, erano tutte contaminate di amianto, Nave Veneto, Lupo, Perseo, Orsa, San Giorgio, Aliseo, Stromboli, Euro, tutte coibentate con amianto come si legge negli atti acquisiti da CONTRAMIANTO presso l’Arsenale di Taranto e che evidenziano le tonnellate di amianto che imbottivano il naviglio militare. La situazione delle bonifiche amianto in Marina Militare secondo l’analisi di CONTRAMIANTO su dati diffusi da fonti ufficiali a trent’anni dall’abolizione dell’uso dell’amianto con la legge 257/92 è ancora in progress, con un impegno di spesa Marina Militare per il solo periodo 2017-2020 di 9.525.734,31 euro e volumi programmati per il triennio 2022-2024 per bonifica e rilievo fibre aerodisperse sul naviglio militare di base a Taranto, La Spezia ed Augusta per un totale di 4.484.000 euro. Secondo le ultime informazioni la Marina Militare ha confermato che l’attività di bonifica amianto ha riguardato 156 navi militari, suddivise tra navi in servizio, in disarmo e di prossima alienazione. Ma la già grave situazione dell’amianto sulle navi ha avuto anche ripercussioni sui pezzi di ricambio navali contenenti amianto una questione ancora aperta e misconosciuta dato che il censimento amianto nei materiali navali detenuti dai magazzini della Marina Militare ha riguardato solo una parte esigua delle parti di rispetto con MCA ( Materiali Contenenti Amianto ) in particolare, a La Spezia risulta ad oggi censito il 57% dei materiali ed a Taranto solo il 20%. Quindi pure in una situazione di grande attenzione l’amianto in Marina Militare è ancora lungi dall’essere completamente debellato. CONTRAMIANTO ad oggi con la sua Rete di Supporto Sociale ha dato aiuto a centinaia di lavoratori e cittadini esposti all’amianto con patologie asbesto-correlate e una fetta consistente di quelle vittime riguarda personale Marina Militare, marinai, operai diretti ed indotto in uno scenario complessivo che vede un numero consistente di dipendenti Arsenale affetti da malattie legate all’amianto in primis Mesotelioma e Cancro polmone ma anche Tumore Reni, Vescica e Colon. Complessivamente CONTRAMIANTO ha registrato oltre 400 le patologie asbesto-correlate, la gran parte tumorali, una fetta consistente di quei tumori riguardano Arsenalotti e Marinai che hanno lavorato in Arsenale a Taranto a bordo e in Officina. Dati evidenziati complessivamente a livello nazionale anche dal Registro Nazionale Mesoteliomi che nel periodo 1993-2018 indica 2604 casi di mesotelioma riconducibili al Settore della difesa nazionale e Cantieri navali. Considerando le sole Forze Armate sono 982 i mesoteliomi le cui mansioni di maggior rilievo riguardano Motorista navale, Marinai di coperta, Fuochista navale, Elettricista di bordo, Macchinista di bordo, Meccanico manutentore e di bordo. Questi dati trovano conferma anche in Puglia secondo i dati del Registro Mesotelioma COR Puglia, Centro Operativo Regionale, che riporta 1034 casi di mesotelioma dei quali 115 nella Categoria Difesa Nazionale la punta di un iceberg che colloca la Puglia tra le regioni a maggiore evidenza di mesotelioma nel Settore Difesa Nazionale con Taranto capofila per le attività in Marina Militare.

(foto: repertorio)


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