Di seguito un comunicato diffuso dall’associazione Terra Terra:
Apprendiamo dalla stampa che durante la manifestazione che si terrà a Montetullio il 9 e il 10 novembre prossimo la Consulta Giovanile somministrerà un sondaggio al quartiere. La notizia ci ha rallegrato non poco considerando che per noi significa che anche un organo amministrativo ha scelto di condividere il metodo utilizzato dall’associazione Terra Terra, assegnataria della struttura dell’asilo di Montetullio per il progetto “Officina Narrativa” tuttora in fase di valutazione da parte del Ministero della Gioventù. Sviluppare processi partecipativi capaci di intervenire per migliorare la condizione sociale di un quartiere e innescare dispositivi culturali capaci di rafforzare la propria identità in maniera autonoma sono gli obiettivi del progetto e proprio per questo Terra Terra, nonostante non avesse nessun obbligo, ha stabilito una relazione significativa con il Comitato di Quartiere di Montetullio proprio attraverso la diffusione di un sondaggio/inchiesta i cui risultati completi sono disponibili sul sito istituzionale www.terraterra.eu.
Il lavoro svolto, i cui risultati sono stati diffusi all’inizi di luglio 2013 in un’assemblea presso l’Asilo di Montetullio, aperto per l’occasione, dimostrano che il quartiere è giovane e proprio verso i più giovani vorrebbe che fossero svolte delle attività. Alla domanda su quali servizi il quartiere vorrebbe, a pari merito sono stati votati asilo e luogo per feste di compleanno e subito dopo spazi organizzati per laboratori artigianali e culturali. Il quartiere ha voglia, sembra dai risultati dell’inchiesta/sondaggio, di avere dei servizi che abbiano anche e soprattutto una valenza aggregativa ma di qualità.
Per questo, salutiamo con piacere qualsiasi iniziativa tesa ad attirare l’attenzione sul quartiere simbolo dell’urbanistica senza persone, sorto in pochissimo tempo per volontà del privato e non per una pianificazione che ha tenuto conto di esigenze sociali e urbane. Il recupero della struttura dell’asilo è un passo fondamentale per riannodare il quartiere e i suoi cittadini al tessuto sociale cittadino, segno del riscatto della comunità sulla volontà o il capriccio del singolo. Ma invitiamo a essere attenti a non tramutare il quartiere in mera scenografia di iniziative spot volte solo a distribuire qui e là consenso politico.