Di seguito un comunicato diffuso dall’amministrazione comunale di Martina Franca:
Sta ripartendo il servizio di manutenzione della pubblica illuminazione in diversi punti della città e dell’agro.
Nei giorni scorsi il Comune di Martina Franca ha firmato il contratto a seguito di una evidenza pubblica a cui hanno partecipato trentotto imprese provenienti dall’intera Regione Puglia. Il bando si rendeva necessario poiché a scadenza di contratto, non più prorogabile, erano stati sospesi gli interventi. L’Amministrazione risponde così positivamente alle numerose segnalazioni dei cittadini che, nelle settimane scorse, avevano lamentato disservizi sulla rete, dovuti anche a maltempo.
Il servizio, che prevede circa centosettantasette mila euro di manutenzione ordinaria (sostituzione delle lampade, accenditori, reattori…) e cento mila euro di manutenzione straordinaria (sostituzione di armature rotte, pali pericolanti, piccoli ampliamenti…), sarà gestito dalla ditta vincitrice per un anno, in attesa che termini l’iter per il project financing recentemente approvato dal Consiglio comunale all’interno del Piano Triennale delle Opere Pubbliche.
“A breve – ha dichiarato l’assessore ai Lavori Pubblici, Gianfranco Palmisano – in tutta la città sarà riattivata la pubblica illuminazione. Siamo in una fase di transizione dal momento che il prossimo anno si concluderà la Gara Europea per il nuovo project financing, una vera rivoluzione per la città di Martina. Si tratta di un progetto che prevede l’ammodernamento dell’intero impianto, ormai vetusto, con l’adeguamento degli oltre quattromila punti luce a lampade con risparmio energetico e il posizionamento di cabine con sistema informatizzato incorporato”.
Nella contrada, popolosa, di San Paolo, ufficio postale chiuso oggi. Causa: black out.
Si apprende dall’Amministrazione che il servizio di pubblica illuminazione “sta ripartendo”, quindi, era stato interrotto (il servizio). Naturalmente, l’Amministrazione non deve pagare niente a causa dell’interruzione che dura da diversi mesi.
Peccato che il solerte assessore ai lavori pubblici ha dimenticato di evidenziare che gli importi evidenziati, 177000 euro per manutenzione ordinaria e 100000 euro per manutenzione straordinaria, per un totale di 277000 euro, erano quelli stimati dall’ufficio tecnico come somma necessaria per effettuare una adeguata manutenzione agli impianti, se pur per un solo anno. E che la gara e’ stata aggiudicata con un ribasso del 61,62 per cento, per un totale complessivo di poco più di 106000 euro. Sicuramente un gran risparmio per le casse comunali, ma non per i disagi ai cittadini martinesi, che continueranno per un altro anno a sopportare una cattiva manutenzione agli impianti di illuminazione pubblica, così come sono stati abituati negli ultimi otto anni dalla stessa ditta manutentrice. Già, perché con quel ribasso non si potrà certo fare quello previsto nel capitolato d’appalto. Personalmente non mi gratificherei molto dal dare certi comunicati…..risparmio non è mai sinonimo di efficienza.
Non ho capito: ma l’impresa è sempre la stessa che gestiva prima l’impianto?
Si sig. Cosimo, l’impresa e’ sempre la stessa. Poi ci devono spiegare come mai l’amministrazione sceglie la modalità di gara del massimo ribasso, invece della media matematica, come e’ prassi quando si prevede una partecipazione superiore alle 10 ditte e, come mai delle 38 ditte partecipanti ben 36 si sono mantenute sulla soglia del 30/33 percento di sconto e affidano ad un ribasso superiore quasi del doppio alla stessa ditta manutentrice da otto anni. Che poi tra l’altro e’ la stessa ditta che ha presentato il project financing tanto proclamato dal nostro assessore ai lavori pubblici.
Dimenticavo una altra eresia nel comunicato stampa. Il contratto sarà stipulato il 35′ giorno successivo alla data del 5 dicembre c.a., data in cui hanno dato comunicazione del l’esito di gara alle ditte partecipanti, le quali hanno dieci giorni di tempo per avere accesso agli atti di gara e fare eventuali ricorsi.
Nel propagandistico comunicato stampa della amministrazione comunale tutto questo non c’è…loro danno già tutto per scontato, solo per addolcire la pillola ai quei cittadini che da settimane vivono in quartiere completamente al buio.
Se questa e’ trasparenza……….
Caro Montanaro. Questa si chiama lungimiranza, al paese loro.
Penso solo che sbaglare è umano, perseverare diabolico!!!
Il risarcimento dei danni che ha fatto l’impresa negli anni precedenti quando deve essere richiesto. L’impresa in questione doveva essere esclusa immediatamente dalla gara, altro che.
Vedremo il prefetto e la corte dei conti cosa ne pensa. Di sicuro non staremo seduti a guardare. A Taranto fanno rumore nei consigli comunali, a Martina siamo molto più Signori nel difendere i nostri diritti e quella della cittadinanza intera….ma di sicuro niente passa inosservato!!!!!!!
Grazie per il suo intervento. Mi auguro che quella storia di essere più signori, da parte dei martinesi nei confronti dei tarantini, sia ironica da parte sua. Se sì lo chiarisca perché la protesta di chi è andato a lamentarsi per gli aumenti è assolutamente legittima e stare zitti non è sinonimo automatico di signorilità. (agostino quero)
A Martina non siamo signori perchè se lo fossimo prenderemmo a cuore le sorti dei nostri figli su cui si abbatterà il ciclone se non si prendono seri e radicali provvedimenti. Io sono del parere che a Martina pensiamo ad essere furbi tanto stanno quei quattro fessi a fare chiasso e non risolveranno niente. Io non mi espongo faccio esporre loro (i quattro fessi). Se riescono ad ottenere qualcosa, io, senza espormi, riceverò il relativo vantaggio. Io si che sono furbo!!! Così l’amico politico non sa che io ho remato contro di lui e domani mi farà il piacere se glielo chiedo. MEDITATE GENTE, MEDITATE! Oggi si pagano le conseguenze di questo modo di fare!!!
Grazie per il suo intervento. Qualcosa mi dice che lei avrebbe voluto usare un altro aggettivo qualificativo, un po’più lungo, e nel quale temo di identificarmi. (agostino quero)
Ci siamo capiti e ritengo di fare parte di quella schiera. Fa piacere rilevare che chi in passato ci definiva tali, oggi fa parte della nostra stessa schiera. Però, non vorrei che fosse solo un momento dettato dalla particolare attenzione che Lei ha posto (e continua a farlo egregiamente) sulle questioni, da tempo (oltre sette anni), insieme ad altri soggetti anche istituzionali, in particolare l’ex Consigliere Comunale Francesco Mariella che nelle ultime consultazioni elettorali, pur avvicinato dal PD, è stato di fatto boicottato per evitare di sedere in Consiglio Comunale e, quindi, continuare a svolgere il suo ruolo di difensore dei diritti dei cittadini. In pratica una persona scomoda per l’attuale amministrazione. Che è lungimirante!!!
Assolutamente Dott. Quero, in diversi mesi non credo di aver mai offeso nessuno. La protesta dei cittadini di Taranto in Consiglio Comunale non è solo legittima ma sacrosanta. Ma a Martina per indole, purtroppo, non abbiamo la stessa animosità e quindi ci approcciamo al problema in maniera diversa. Inizieremo a denunciare nelle sedi competenti, poi chi avrà sbagliato, ne pagherà le conseguenze. È’ però importante che gli attuali amministratori sappiano che, il diverso atteggiamento da parte della cittadinanza, non è sinonimo di “bravi, ottimo lavoro”, anzi….
Mi scuso pertanto se la mia riflessione può aver dato luogo a interpretazioni che non fanno parte del mio pensiero, anche perché la mia realtà lavorativa mi porta spesso vicina a quella tarantina, oltre a far parte di Ance e Confindustria, e pertanto vicino alle reali esigenze del mondo lavorativo delle aziende di Taranto. Mi permetto infine di chiederLe di approfondire sulle tematiche dei nostri LL.PP., vedrà, non sarà tempo perso. Buon lavoro, Francesco Montanaro.
Grazie per il suo intervento. Ne ero certo, ma è bene chiarire. Anche perché c’è la fortuna di essere letti qua e là per la Puglia e anche oltre e l’intenzione di questo blog è quello di non avere un localismo marcato, ma di rappresentare le voci di tutte le comunità del territorio. Ha fatto benissimo a ribadire e definire il suo pensiero. (agostino quero)