Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:
All’esito dell’ennesimo episodio di inaudita violenza, ha finalmente trovato il coraggio di denunciare il suo persecutore, è questa la storia di una donna, vittima di reiterate condotte persecutorie, al punto da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita e cagionarle uno stato di profondo turbamento morale.
L’aguzzino, nient’altro che il suo ex convivente, un 50enne di Palagiano, pure sottoposto alla detenzione domiciliare per altri reati.
I fatti risalgono alla tarda mattina di ieri, quando l’uomo, pensando di farla franca, si è arbitrariamente allontanato dalla propria abitazione e ha raggiunto quella della sua ex convivente, colpevole solo di non avere accettato di continuare la relazione con lui. Accecato dalla rabbia, ha afferrato un grosso ramo di un albero e ha cominciato a danneggiare l’autovettura della ex compagna, poi tentando di colpire anche lei, quando questa è scesa in strada nel tentativo di placare l’energumeno.
La donna, che solo per un caso fortuito è rimasta illesa, ha subito contattato il 112 e una pattuglia della Stazione di Palagiano, è riuscita a bloccare l’uomo prima che riuscisse ad accedere al condominio di residenza; con sé aveva ancora quel grosso ramo con il quale aveva poco prima danneggiato l’utilitaria della ex convivente, subito sequestrato dai militari.
L’uomo prevenuto è stato quindi condotto negli uffici di quel comando Stazione, mentre i Carabinieri hanno provveduto – separatamente – a raccogliere la triste testimonianza della vittima, che oltre a denunciare l’episodio in questione, ha raccontato di reiterate ed abituali condotte vessatorie da parte dell’ex convivente, consistite in telefonate a tutte le ore del giorno e della notte, pedinamenti lungo le vie del centro urbano, appostamenti sotto casa, finanche danneggiamenti di cose mobili, il tutto, per costringere la donna a riprendere quella relazione sentimentale, oramai troncata da più di un anno.
L’aguzzino non ha esitato neppure in presenza delle restrizioni connesse alla detenzione domiciliare, anzi, tale condizione ha rafforzato i suoi propositi criminosi, al punto da indurlo, in modo reiterato, senza remore e freni inibitori, a perseguitare la vittima, che, nonostante il perdurante stato di ansia e paura, non ha mai denunciato formalmente il suo persecutore, per timore di ritorsioni.
L’uomo è stato quindi arrestato con l’accusa di atti persecutori, danneggiamento ed evasione e, su disposizione del P.M. di turno, è stato condotto presso la casa circondariale di Taranto, fino all’udienza di convalida, che si terrà nei prossimi giorni.