Intervista in diretta al tgnorba stamattina per Raffaele Sollecito, condannato una settimana fa a 25 anni di carcere per l’assassinio di Meredith Kercher. Domanda del direttore del telegiornale al condannato che si trova a casa sua a Bisceglie: innanzitutto, come si sente? “Provate a mettervi nei miei panni e capirete come ci si sente”. Altre domande sul ruolo dei mass media nella vicenda, una considerazione sulle scelte da fare, e il fatto che si sente “spiazzato” dalla sentenza del processo di appello bis svoltosi a Firenze. “C’era molta fretta da parte del presidente. Si sentiva che era molto stufo”. E ancora, “c’era un suo pregiudizio nei miei confronti”. Parla anche di deserto probatorio e di tragedia, nonché di “grande ingiustizia che sta travolgendo la mia vita. Mi si vuole colpevolizzare in ogni caso”. Progetti di vita?, gli chiede l’intervistatore: “non ne ho”.
Ancora: scambi di email con Amanda Knox (l’altra condannata; lei è a Seattle, negli Stati uniti d’America) in questi giorni, ma nulla più perché “lei ora ha la sua vita”, e qualche considerazione sulla preparazione dell’ultimo atto della vicenda giudiziaria, il ricorso in Cassazione. Infine: ha fiducia di tornare libero? “Bella domanda”.