Nove milioni 180mila euro. Questa la parcella presentata dallo studio legale di Vito Aurelio Pappalepore, avvocato barese, al Comune di Larino. Si tratta del conto per 98 cause in cui il professionista ha rappresentato l’ente. Centomila euro scarsi a causa, di media. Il movimento 5 stelle vuole saperne di più, non solo in relazione alla cifra ma in rapporto a come siano andate 98 cause a quello studio legale, cosa legittima fino a prova del contrario, va ribadito. Deve essere rimarcato anche, dall’altra parte, che le funzioni dei consiglieri comunali sono di indirizzo di controllo e quelli che presentano l’interrogazione svolgono la loro legittima funzione di controllo sulla spesa pubblica. Dunque, stamani viene depositata un’interrogazione M5S al sindaco molisano Angelo Sbrocca: per conoscenza, l’interrogazione viene trasmessa alla Corte dei conti, alla procura di Larino, al prefetto di Campobasso e all’ordine degli avvocati. Il movimento 5 stelle vuole anche che se ne discuta in una seduta del consiglio comunale da convocare con la procedura d’urgenza. Fra le altre cose, quelli di M5S chiedono di sapere quali siano i residui dell’ufficio legale per il periodo 2006-2009, chi abbia firmato incarichi ed eventuali coperture, stato attuale dei provvedimenti di affidamento degli incarichi, quale sia stato finora l’eventuale stanziamento a favore dei legali e se siano state affidati loro altri incarichi e perché, “pur avendo avuto formale conoscenza della loro esosità per le casse comunali”. Si chiede anche perché non sia stato incaricato, per la difesa dell’ente, l’ufficio legale comunale e il perché della mancata rotazione degli affidamenti, rivolgendosi anche a professionisti locali. Si chiede anche se il Comune di Termoli sia a conoscenza dei nomi degli avvocati “che hanno sostituito nelle udienze presso il Tar Molise e presso il Consiglio di Stato e Tribunali ordinari i due avvocati, se questa amministrazione è a conoscenza di possibili conflitti d’interesse nella prosecuzione dell’affidamento fiduciario agli avvocati stanti eventuali rapporti di collaborazione o co-difesa con soggetti aventi incarichi pubblici”.