Di seguito alcuni comunicati diffusi da Rete Oltre:
Le storie delle vittime di tratta diventano preghiere per la Via Crucis di San Giovanni Rotondo
Questa sera la meditazione animata dalla Comunità Laudato Sì di San Giovanni Rotondo
In questi mesi la Comunità Laudato Sì di San Giovanni Rotondo ha incontrato e dialogato con donne vittime di violenza sulle strade di Capitanata, donne vittime della tratta e dello sfruttamento lavorativo. Le loro drammatiche storie raccontano il fenomeno dello sfruttamento sessuale e lavorativo nel nostro territorio, che vede impegnati dal 2016 le operatrici della cooperativa sociale Medtraining nel progetto “La Puglia non tratta – Insieme per le vittime”, il cui intervento si svolge nell’area territoriale della Capitanata, che comprende Monti Dauni, Tavoliere delle Puglie e promontorio del Gargano.
«Le abbiamo incontrate, abbiamo ascoltato le loro storie, pianto con loro e ascoltato il pianto dei loro bambini. Oggi queste storie sono diventate preghiera, una preghiera accorata, proveniente dal profondo del cuore. È la preghiera di chi ha vissuto e attraverso la Via della Croce. Oggi con queste donne ci siamo anche noi che percorriamo la Via Crucis e innalziamo a Dio un grido di dolore. Il grido del Figlio» spiegano dalla Comunità Laudato Sì. Le storie delle donne vittime di tratta, dunque, sono diventate le preghiere che animeranno le meditazioni della Via Crucis “Forte come la morte. E’ l’amore” in programma ieri alle ore 20.00 presso la “Via Crucis Monumentale” di San Giovanni Rotondo sul Monte Castellana. Il momento di preghiera sarà presieduto da padre Franco Moscone, arcivescovo della diocesi Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. (In caso di maltempo la Via Crucis si svolgerà nel Santuario di Santa Maria delle Grazie).
Il progetto “La Puglia non tratta – Insieme per le vittime”, giunto ormai alla quarta annualità, è nato a livello regionale con l’obiettivo di assicurare alle persone vittime di tratta adeguate condizioni di alloggio, vitto, assistenza, protezione ed integrazione socio – lavorativa. L’iniziativa – finanziata dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – è promossa dalla Regione Puglia – Sezione Sicurezza del Cittadino, Politiche per le Migrazioni ed Antimafia Sociale – in collaborazione con sette enti anti tratta del territorio regionale: le cooperative sociali Medtraining (Foggia), Comunità Oasi2 San Francesco onlus (Trani), Atuttotenda (Maglie-Lecce), CAPS (Bari); le associazioni Giraffa! (Bari), Micaela (Adelfia-Bari), Comunità Papa Giovanni XXIII (Brindisi).
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Un furgone per favorire l’inclusione socio-lavorativa di persone che provengono da situazioni di disagio, impegnate in lavori agricoli dislocati su diversi terreni della provincia di Foggia. Grazie al sostegno della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia la cooperativa sociale Ortovolante può dunque potenziare e migliorare l’attività di agricoltura sociale finalizzata a favorire i processi di inclusione occupazionale di persone con fragilità diverse, a partire dal disagio psichico, coinvolte nelle varie azioni progettuali legate alla cura della terra. Ortovolante, infatti, è risultata lo scorso anno tra le vincitrici della ventesima edizione del bando promosso dall’istituzione di via Arpi presieduta da Aldo Ligustro destinato all’acquisto di ambulanze, autofurgoni o attrezzature per il loro corredo.
«Grazie al furgone, rivestito internamente da pareti termoisolanti, i nostri operatori potranno trasportare in sicurezza tutti i prodotti realizzati dalla cooperativa. Come gli ortaggi curati e raccolti negli “Orti Basaglia”, dove sui terreni di proprietà del Comune di Orsara di Puglia e dell’ARIF Puglia gli utenti sono coinvolti in tutto il processo di filiera che va dalla cura dell’orto alla raccolta, includendo anche la vendita – spiega Carmine Spagnuolo, presidente di Ortovolante – . Ma il nuovo mezzo sarà utilissimo anche per trasportare l’olio extravergine d’oliva “Volìo”, che fa bene alla salute mentale, realizzato attraverso il progetto “Hopeificio” sostenuto da Fondazione CON IL SUD, o il miele millefiori, prodotto attraverso il lavoro svolto dalle famiglie di api allevate nelle arnie».
Il nuovo furgone, dunque, garantirà un maggiore livello di autonomia nella fase gestionale del progetto ed un maggior coinvolgimento delle persone con disagio psichico in tutta la filiera legata al ciclo produttivo. «Si tratta di un altro importante tassello per favorire concretamente l’inclusione lavorativa delle persone più fragili, offrendo loro gli strumenti più adeguati per migliorare le proprie competenze professionali e la qualità del lavoro che svolgono».