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“Santissima Annunziata” di Taranto: critica per la chiusura del reparto di terapia intensiva neonatale Oggi giornata della natalità

foto Messina

Oggi è la giornata della natalità. In Italia la situazione è piuttosto critica, con un decremento di nascite ormai costante, di anno in anno. Il sindacato Fials, a proposito di natalità, mette in evidenza un problema specifico riguardante Taranto.

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Di seguito il comunicato:

La FIALS Taranto, attraverso il Segretario Generale Emiliano Messina, denuncia la chiusura della terapia intensiva neonatale (UTIN) presso l’ospedale SS. Annunziata di Taranto. Tale decisione costringe le donne gravide a rischio parto pretermine ad essere trasferite in altre province della Regione Puglia o addirittura fuori dalla Regione per garantire un’assistenza adeguata al neonato.

La chiusura dell’UTIN priva la città di Taranto di un sistema di protezione e assistenza al neonato pretermine, mettendo a rischio la sicurezza delle cure nella nostra città. Nonostante la gestione dei parti fisiologici e complicati resti di altissimo livello, la mancanza dell’UTIN costringe a trasferire le donne gravide in altre province e regioni, con gravi ricadute sul territorio e le famiglie.

La carenza di un servizio di terapia intensiva neonatale ha già causato una riduzione vertiginosa dei parti nella nostra provincia, facendo sì che Taranto diventi fanalino di coda nella nostra Regione. È inaccettabile che una città come Taranto sia priva di un servizio di terapia intensiva neonatale e che la Regione Puglia resti immobile di fronte a questa situazione.

Non vorrei immaginare il calvario che vivono le famiglie dei neonati pretermine, costrette a lunghi viaggi della speranza ogni giorno per un servizio che deve essere garantito sul territorio”, evidenzia Emiliano Messina della FIALS Taranto.

Come Organizzazione sindacale, abbiamo accolto il grido d’allarme dei cittadini, del personale dell’UTIN e dell’Ostetricia e Ginecologia, che ormai non hanno più una prospettiva a breve termine.

Chiediamo pertanto alla Regione Puglia di intervenire immediatamente mettendo in campo tutte le iniziative per riaprire l’UTIN e garantire una assistenza adeguata ai neonati pretermine e alle loro famiglie.


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