“Chiediamo per l’ennesima volta un segnale dal governo, dai nostri parlamentari, da chi rappresenta questo territorio, per porre fine a questo suo estremo gesto”. I familiari dell’oncologo Giuseppe Serravezza, con l’appelli pubblico, chiedono a tutti i coinvolti nella vicenda-Tap, di mettere da parte interessi, veleni, dissidi. Il medico, per protesta contro l’approdo del gasdotto in Salento, è in sciopero della fame da 11 giorni e ha perso 12 chili. Ha anche ripreso lo sciopero della sete, dopo 24 ore di sospensione successiva alla visita del governatore pugliese Michele Emiliano. L’oncologo è ricoverato in ospedale a Casarano.