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Ilva: un passo indietro rispetto alla chiarezza Gli esiti del confronto di ieri

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Dal resoconto di firstonline.info:

La posizione dell’azienda sugli esuberi è immutata ed è inaccettabile, il Governo non scioglie ancora i nodi di sua competenza. Per questo la distanza verso l’accordo si allontana anche rispetto all’avvio della trattativa ormai 15 mesi fa.

“Se il Ministro vuole fare meglio del suo predecessore – ha dichiarato Bentivogli (foto home page, ndr.) – siamo tutti contenti, ma lo dimostri nel merito perché accanto agli annunci stiamo andando indietro.” La Fim è disponibile a trattare ad oltranza, Fiom e Usb si sono resi indisponibili a proseguire la trattativa prima del parere dell’Avvocatura dello Stato.

Dunque, il confronto di ieri si è rivelato un passo indietro. E non verso la chiusura o verso il mantenimento dell’Ilva. No, un passo indietro rispetto alla chiarezza. Un ministro che vuole favorire il dialogo fra azienda acquirente e sindacati ma contemporaneamente lavora all’ipotesi di annullamento della gara con cui quell’acquirente si è aggiudicato l’Ilva, ecco quel ministro che lavoro sta facendo? Di Maio che ora va lamentando di dover prendere una decisione in breve tempo a fronte del tempo impiegato dai governi precedenti, non è forse esponente di quel movimento che in campagna elettorale aveva fatto promesse specifiche e palesato chiarezza di idee? Bene, ora Di Maio si comporti di conseguenza. Oppure dica che in campagna elettorale sono state dette chiacchiere e che governare è una cosa ben diversa. 


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