Di seguito, diffusa dal parlamentare Gianfranco Chiarelli:
Interpellanza urgente al Presente del Consiglio dei Ministri
Per chiedere, premesso che:
- La crisi che ha colpito l’acciaieria Ilva di Taranto è abbondantemente nota a tutti i livelli di governo, come note sono le problematiche che riguardano il territorio della provincia ionica, sia sotto il profilo economico occupazionale, sia per le disastrose condizioni ambientali che compromettono la salute dei cittadini.
- Parimenti note sono le vicende giudiziarie che vedono in corso un processo penale a carico di quanti, con atti commissivi e/o omissivi, hanno di fatto favorito il degrado ambientale e la conseguenti ripercussioni negative sulla salute di lavoratori e abitanti.
- Il Governo è più volte intervenuto nella vicenda Ilva, varando provvedimenti d’urgenza finalizzati a rilanciare lo stabilimento di Taranto, ritenuto strategico nell’ambito degli asset industriali del nostro Paese, e, contestualmente, a normalizzare l’impatto ambientale.
- Per l’attuazione dell’ AIA e il rilancio della produzione il Governo ha previsto anche l’impiego di risorse rivenienti dal sequestro ai danni del gruppo imprendi
toriale responsabile della gestione privata della acciaieria.
- Con uno dei citati provvedimenti il Governo si è fatto carico della gestione diretta della azienda attraverso il suo commissariamento, in un contesto di amministrazione straordinaria.
- La gestione commissariale, allo stato dei fatti, non ha raggiunto alcuno degli obiettivi prefissati: sul piano economico- finanziario risultano perdite valutate in circa 50 milioni di euro al mese; la produzione di quest’anno si attesta sui 5 milioni di tonnellate di acciaio, rispetto agli 8 milioni previsti per il pareggio, e ad una potenzialità produttiva che supera i 10 milioni di tonnellate.
- In un contesto di crisi del mercato europeo dell’acciaio, l’Ilva perde importanti commesse, come, ad esempio, quella relativa alla fornitura di tubi per il TAP.
- L’acuirsi della crisi comporta altresì problematiche relative alla liquidità che mettono in forse il pagamento degli stipendi e dei fornitori.
- L’appalto, comandato, dalla gestione commissariale, ad effettuare il lavori di bonifica, attende da mesi il pagamento delle commesse, mentre per i crediti pregressi è attivata la procedura prevista per l’amministrazione straordinaria, con i lunghi tempi che ciò comporta.
- Quanto sopra esposto si inserisce in un contesto più generale che vede il territorio ionico, già gravato da un livello straordinariamente alto di disoccupazione, aggredito da una serie di criticità che impediscono al momento di ipotizzare lo sviluppo di fonti alternative di sviluppo e di occupazione. Un possibile default dell’acciaieria comporterebbe la perdita di almeno 20-30 mila posti di lavoro considerando diretti e indotto.
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- Quale prospettiva, nel medio e lungo periodo, il Governo prevede in riferimento agli assetti aziendali, al posizionamento sul mercato, alla gestione.
- Nell’immediato quali provvedimenti intende adottare per fronteggiare la grave crisi che, se non risolta, porterebbe alla chiusura dello stabilimento, con tutte le prevedibili conseguenze sul piano economico ed occupazionale.
- Se ritenga, come primo provvedimento, intervenire sull’attuale gestione commissariale operando tutti i correttivi necessari ed indispensabili per garantire un immediato cambio di strategia nella gestione dello stabilimento siderurgico.
On.le Avv. Gianfranco Chiarelli