Emilio Arnesano, secondo l’accusa, si faceva corrompere anche con forniture di viagra. Ma il pm leccese arrestato ieri non aveva disdegnato (sempre secondo l’accusa) neppure una barca, né di farsi pagare battute di caccia e il fulcro della sua attività corrotta, sempre secondo l’accusa, era ricevere favori sessuali. Da un’avvocatessa, Benedetta Martina, finita ai domiciliari. Sesso per aggiustare processi, come quello a un condannato a 22 anni di carcere, che era evaso. L’avvocatessa Martina aveva (sempre secondo l’accusa) anche mandato una sua amica, impegnata nell’esame orale per diventare avvocato, da Arnesano. Sesso per passare l’esame.
La procura di Potenza che ha indagato ritiene “una squallida vicenda giudiziaria” quella che ha portato agli arresti fra cui, ai domiciliari, quelli del direttore generale dell’Asl Lecce, il fasanese Ottavio Narracci, e di altri tre dirigenti dell’azienda sanitaria locale. Fulcro della situazione, secondo l’accusa, Carlo Siciliano, dirigente dell’azienda pubblica (anche nel procurare il viagra). Il governatore pugliese Michele Emiliano ha precisato che i comportamenti dei singoli non riguardano attività dell Asl.
(foto: tratta da tgnorba)