In meno di una settimana, due richieste economiche da parte degli avvocati che in procedimenti diversi rappresentano il Comune di Taranto. Prima, un miliardo di euro chiesti a chi è sotto processo per il fallimento del Comune. Ieri, 3 miliardi 300 milioni di euro nell’ambito del caso Ilva. In totale fanno quattro miliardi 300 milioni di euro. Fatta salva la premessa secondo cui, fino a prova contraria, tutti sono innocenti (e fin quando non si chiudono i processi, tutti sono dunque innocenti) quei quattro miliardi 300 milioni sono la foto di quanto la città ionica sia stata devastata. Se quelle richieste dovessero essere accolte per intero, saremmo ai lvelli, per una sola città, di cifre degne di una manovra finanziaria statale, o quasi. Del resto Taranto negli ultimi decenni ha subìto una devastazione ambientale senza precedenti, una devastazione amministrativa senza precedenti, un danno di immagine senza precedenti. Qualcuno è stato. Forse non chi è sotto processo ora o, chissà, lo sarà a breve. Ma qualcuno è stato. La città va risarcita. Intanto, va ribadito, le cifre enormi dicono quanto sia stato enorme ciò che Taranto ha dovuto sopportare.
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