Di Martino Abbracciavento:
In arrivo il nuovo reddito di cittadinanza, si chiamerà “Mia”: Misura di inclusione attiva.
È questa la nuova misura allo studio del Governo, in particolare, l’idea è quella di prevedere, per i circa 400mila beneficiari dell’attuale reddito che possono lavorare, un sostegno pari a 375 euro per 12 mesi, legato alla formazione in vista dell’inserimento al lavoro. Per chi invece non può lavorare il sostegno sarà di 500 euro per 18 mesi.
Si dovrebbe intervenire anche per evitare che il mantenimento del sussidio duri all’infinito, per gli “occupabili” infatti dopo i 12 mesi, dovrebbero essere accordati ulteriori sei mesi, ed un’eventuale nuova domanda potrà essere presentata solo dopo uno stop di un anno e mezzo. Lo scopo sarebbe quello di indurre i percettori “occupabili” a trovare un impiego.
Per coloro che invece non possono lavorare, la Mia dovrebbe durare di 18 mesi, per poi scendere 12. Per chiedere nuovamente la prestazione occorrerà uno stop di un mese.
Per ottenere il sussidio sarà necessario essere cittadini italiani o dell’Ue con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue, essi dovranno essere soggiornanti di lungo periodo; al momento della presentazione della domanda, bisognerà infatti essere stati residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
Il valore dell’Isee, in corso di validità, non dovrà essere superiore a 7.200 euro; il valore del reddito familiare dovrà essere inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
Nella bozza inoltre si legge che: “In caso di avvio di un’attività di lavoro dipendente da parte di uno o più componenti il nucleo familiare nel corso dell’erogazione della Mia, il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di tremila euro lordi annui”.
I percettori della Mia saranno inoltre tenuti all’obbligo di partecipazione attiva, formazione e lavoro. Saranno esclusi da questo obbligo i beneficiari della Mia over 60, gli studenti e i componenti con disabilità.
Per richiedere la Mia sarà necessario inoltrare telematicamente la richiesta all’Inps.
Dalla bozza di riforma, si apprende inoltre che i datori di lavoro privati, che assumeranno i beneficiari della Mia con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, potranno avere l’esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali per un periodo massimo di 24 mesi. Il limite massimo dello sgravio sarà di 8mila euro l’anno, esclusi i contributi Inail.
Per i contratti a termine o stagionali sarà riconosciuto l’esonero del 50% dei contributi previdenziali per la durata massima di un anno con il limite massimo di importo pari a 4.000 euro su base annua.