Di seguito il testo della lettera inviata, fra gli altri, al prefetto di Taranto:
Il Meetup Martina in Movimento – Amici di Beppe Grillo è costretto a rilevare che, nonostante le richieste formulate ai sensi e per gli effetti della legge 241/90 (in data 20 febbraio 2016 e in data 25 marzo 2016) per ottenere delucidazioni in ordine all’attuazione della nota congiunta del 03/12/2015 a firma del Direttore Amministrativo, Direttore Sanitario e Direttore Generale aventi ad oggetto la “Rotazione mediante assegnazione presso altra sede dei Dirigenti Infermieristici” e la “ricollocazione dei Coordinatori” le autorità competenti in indirizzo non hanno, a tutt’oggi, fornito alcuna informativa.
Una gestione corretta ed efficiente del settore Sanitario involge un irrinunciabile diritto della collettività martinese.
Pertanto, al fine di scongiurare – se e in quanto possibile – ispezioni da parte degli organismi preposti (inevitabili in caso di perdurante silenzio da parte dei destinatari della presente), tenuto conto che a tutt’oggi la Delibera del D.G. n. 481 del 14/03/2016 non risulta revocata il Meetup Martina in Movimento – Amici di Beppe Grillo chiede, ancora una volta, a tutela e salvaguardia dei diritti della collettività e ai sensi della L. 241/90 di conoscere:
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Se sia stato dato corso alla prevista rotazione e ricollocazione dei dirigenti infermieristici ovvero le ragioni ostative al rispetto di quanto disposto.
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se sia stato dato corso alla prevista ricollocazione dei Coordinatori;
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se si sia provveduto a revocare formalmente gli incarichi di coordinatore nelle strutture di Ortopedia; Chirurgia; Radiologia, P.S. D.5, Sala Operatoria ed Ostetricia, che non risultano inseriti negli elenchi allegati alla Delibera del D.G. n. 481 del 14/03/2016 e risulterebbero, quindi, del tutto arbitrari;
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l’elenco del personale medico e non medico aventi doppi e triplici incarichi a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma conferiti.
Tanto, per appurare la legittimità dell’operato fin qui posto in essere dalle Autorità in indirizzo relativamente alla questione oggettivata, e la legittimità dell’operato dei preposti alla vigilanza in ordine all’adempimento di quanto deliberato.