Di Stefano Inchingolo:
“Un padre di famiglia, che lavorava sodo per mantenere i suoi congiunti e che aveva il grande sogno di veder diventare il figlio un ballerino professionista. Tutto spezzato, a soli 52 anni, da un automobilista che lo ha falciato e ucciso mentre camminava per strada e che poi, con due suoi conoscenti, lo ha inspiegabilmente caricato in macchina e lasciato davanti all’ospedale, dileguandosi, salvo essere poi rintracciato dagli inquirenti. La moglie e i due figli, uno dei quali di appena dieci anni, del barlettano Cosimo Damiano Lamacchia, che per essere assistiti si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., si aspettano ovviamente che siano chiariti fino in fondo i fatti e di ottenere giustizia, ma proprio in ragione alle modalità dell’incidente e alle tante illazioni che ne sono seguite, ci tengono innanzitutto mettere in luce l’onestà e la statura morale del loro caro, che ha avuto solo una colpa: quella di essersi trovato ad attraversare la strada nel posto sbagliato, in via Monsignor Dimiccoli angolo con via Galileo Galilei, nella sua città, Barletta, e a due passi da casa, e nel momento sbagliato, all’incirca alle 13 del 30 aprile scorso.”
È uno stralcio del comunicato diffuso da Studio 3A e descrive l’esito dell’autopsia. L’uomo è stato investito, “falciato e ucciso” e secondo i consulenti di parte il conducente della macchina, “inspiegabilmente”, si è fatto aiutare da due conoscenti per trasportare il corpo agonizzante fino all’ospedale di Barletta, lasciarlo lì e dileguarsi. Salvo essere poi stati rintracciati ed identificati dalle forze dell’ordine. Il pubblico ministero ha iscritto nel registro degli indagati un trentenne “per il reato di omicidio stradale, a cui potrebbero aggiungersi altre aggravanti quali il reato di fuga: non si conoscono ancora, poi, gli esiti degli esami tossicologici a cui è stato sottoposto per verificare se fosse alla guida sotto l’effetto di alcol o droghe. Indagati per favoreggiamento anche i due soggetti che lo hanno aiutato. Il Sostituto Procuratore ha altresì convalidato il sequestro dei due veicoli e, soprattutto, disposto l’autopsia sulla salma della vittima, che è stata effettuata il 4 maggio presso la sala settoria del Policlinico di Bari dal prof. dott. Biagio Solarino, il consulente tecnico medico legale nominato ad hoc da magistrato”.
Prosegue il comunicato dei consulenti di parte:
“Il dott. Vaira, onde sgomberare qualsiasi dubbio sulle cause del decesso, ha chiesto esplicitamente al proprio Ctu di verificare se le lesioni riportate dal cinquantaduenne fossero effettivamente compatibili con un investimento, e la risposta è stata affermativa. Punto fermo dell’inchiesta è che Cosimo Damiano Lamacchia è stato investito: prima è stato attinto sulla gamba sinistra, come confermano i traumi riscontrati durante l’esame, quindi è stato caricato sul cofano e infine sbalzato sull’asfalto. Del resto la vittima, cui è stato già dato l’estremo saluto, e che lascia anche un fratello e tre sorelle, era un onesto lavoratore, che per tutta la vita ha sgobbato come operaio in una fabbrica tessile per portare a casa il pane per la sua famiglia, per far studiare i figli, con il desiderio di poter vedere un giorno il primogenito Luigi, che ha vent’anni ed è allievo di danza al Teatro dell’Opera di Roma, calcare le scene dei più prestigiosi teatri. Una soddisfazione che purtroppo non potrà mai provare, ma anche di questo i suoi cari e Studio3A chiederanno conto, confidando che la giustizia faccia rapidamente il suo corso e dia loro delle risposte.”