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I garantisti a corrente alternata e la Puglia Dopo gli arresti di ieri in Liguria

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Dalla Puglia.

Da un mese e mezzo, per un’iniziativa politica seguita ad un’inchiesta della magistratura, Bari e la Puglia vengono fatte passare per chissà quali postacci (attenzione: i problemi vanno scoperti tutti). Oggi sarebbe ingiusto chiedere che questo accada anche per la Liguria. Perché c’è la presunzione d’innocenza. In Liguria come in Puglia. Oggi come allora.

Solo che, tipo, Gasparri non ha detto una parola finora su quanto accaduto ieri. Solo che i parlamentari pronti a sollecitare un mese e mezzo fa il ministro per lo scioglimento del Comune di Bari non sono andati, ieri, dal ministro. Solo che i garantisti oggi sono in gran parte gli stessi molto meno garantisti un mese e mezzo fa. Gasparri, Gasparri, che fine ha fatto ieri? Eppure nel comunicato legato agli arresti di ieri c’è scritto direzione antimafia. Eppure in Puglia né il presidente della Regione né il sindaco del capoluogo sono indagati.

Gasparri, sui fatti di ieri, è stato zitto. E ha fatto bene, Toti è innocente fino a prova del contrario. Ma un mese e mezzo fa è stato zitto o ha (stra)parlato? La Puglia è stata fatta passare per un luogo del malaffare, Bari diventata chissà cosa (va ribadito, guai a nascondere i problemi).

C’è la presunzione d’innocenza. Oggi come un mese e mezzo fa. Fare i colpevolisti con Decaro ed Emiliano (non indagati) ed i garantisti con Toti è l’emblema dell’Italia tifosa alla quale gran parte di questa classe politica ha ridotto questa comunità, questa stampa anche. L’Italia che non sa riconoscere i princìpi, validi sempre e per tutti. L’Italia che così non va da nessuna parte.


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