Di Martino Abbracciavento:
Raggiunto ieri l’accordo sulla direttiva Ue per il salario minimo, lo annuncia la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo. Ora l’accordo sulla direttiva dovrà ora essere approvato in via definitiva da Parlamento e Consiglio Ue.
La direttiva, spiega il Consiglio, si limita a stabilire procedure per assicurare l’adeguatezza dei salari minimi laddove esistono, a promuovere la contrattazione collettiva per stabilire i salari e ad aumentare l’accesso effettivo alla tutela del salario minimo per i lavoratori che vi hanno diritto in base al diritto nazionale. Gli Stati membri dell’Ue, inoltre, che hanno già salari minimi in vigore, dovranno stabilire un quadro procedurale per fissare e aggiornare i salari minimi secondo una serie di criteri.
Consiglio e Parlamento hanno inoltre concordato che gli aggiornamenti del salario minimo avverranno almeno una volta ogni due anni, o al massimo ogni quattro anni per i Paesi che utilizzano un meccanismo di indicizzazione automatico. L’accordo prevede che le parti sociali vengano coinvolte nelle procedure per fissare e aggiornare i salari minimi.
L’accordo inoltre non prevede l’obbligo di introdurre un salario minimo in tutti i Paesi dell’Unione.
Sul tema dell’obbligo, il commissario Ue al Lavoro, Nicolas Schmit, nella conferenza stampa sull’accordo ha commentato anche la situazione italiana: “In Italia è in corso un dibattito molto forte e ampio su come rafforzare un sistema di contrattazione collettiva ed eventualmente introdurre un salario minimo. Non imporremo un salario minimo politicamente, non è questo il problema. E penso che questo strumento sia un contributo a questo dibattito. Sono molto fiducioso che alla fine, il governo italiano e le parti sociali italiane raggiungeranno un buon accordo per rafforzare la contrattazione collettiva, soprattutto per coloro che non sono molto ben protetti, e alla fine arriveranno alla conclusione che potrebbe essere importante introdurre un tale sistema di salario minimo in Italia, ma dipende dal governo italiano e dalle parti sociali italiane”.
Tramite Twitter la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a proposito dell’accordo fa sapere che: “Nei nostri orientamenti politici abbiamo promesso una legge per garantire salari minimi equi nell’Ue. Con l’accordo politico di oggi sulla nostra proposta su salari minimi adeguati, portiamo a termine il nostro compito. Le nuove regole tuteleranno la dignità del lavoro e faranno in modo che il lavoro paghi”.