Non viene rispettata la tradizione riguardo al luogo di svolgimento. Non si farà nell’atrio del palazzo ducale ma nello spazio all’aperto di una scuola, l’ateneo Bruni. Ciò, perché un notaio in pensione, titolare di alcuni locali nel palazzo ducale (per la quasi totalità è proprietà comunale) ha negato il permesso all’allestimento di palco e platea. Nell’atrio c’è uno di quegli spazi, un piccolo garage, che rendono il professionista titolato, dal suo punto di vista, a porre potenzialmente il veto su qualsiasi cosa riguardi quel contesto. Cosa che non ha fatto per il festival della valle d’Itria, recentemente e regolarmente svoltosi. Festival presieduto da chi era sindaco al momento dell’assunzione, fra i beni del notaio, dei locali in questone. Ora, la vicenda del festival del cabaret pone un problema: che va risolto definitivamente. Acquisendo, se possibile, al patrimonio pubblico ciò che già avrebbe (si pensa qui) dovuto farne parte.