”La tragedia, che sta vivendo il promontorio del Gargano, conferma due cose: l’inadeguatezza della rete idraulica del Paese alle bombe d’acqua, che ripetutamente stanno investendo porzioni del territorio, causando danni ingentissimi oltre che perdite di vite umane; la piaga dell’abusivismo e la presenza di disegni urbanistici privi del benché minimo rispetto dell’assetto idrogeologico”. Così Massimo Gargano, presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (Anbi), esprimendo vicinanza alla popolazione colpita dall’alluvione.
“A fronte di ciò – aggiunge Gargano – accanto all’affermazione di un modello di sviluppo rispettoso del territorio, chiediamo lo sblocco almeno delle risorse reperite dal certosino lavoro dell’Unità di Missione contro il Dissesto Idrogeologico e l’apertura urgente di cantieri in tutta Italia”.
“Torniamo quindi a ribadire che i progetti annualmente presentati dai Consorzi di bonifica e raccolti nel Piano Anbi per la Riduzione del Rischio Idrogeologico (3.383 progetti per 7.795 milioni di euro) sono perlopiù immediatamente cantierabili: nella sola Puglia – conclude Gargano – era stata indicata, ancora nello scorso febbraio, la necessità di 90 cantieri per un importo complessivo di 319 milioni di euro; una cifra importante, ma quanto costerà ora riparare i danni e rilanciare l’economia turistica del solo Gargano?”. (ADNKRONOS)