Di seguito un comunicato diffuso da Francesca Franzoso, consigliera regionale della Puglia:
“Il Ministero squarcia il velo, ad un passo dal voto, sullo scarico a mare del depuratore di Manduria. Lo scarico nel mare si farà, e non come vagheggiato da Emiliano, su suolo. A mettere la pietra tombale su questa vicenda surreale è stato il Ministero dell’Ambiente, che ha ovviamente negato la deroga fantascientifica richiesta della Regione e dai suoi improbabili tecnici. Una richiesta stroncata dal Ministero, e bollata come “una deroga”, priva di qualsiasi “fondamento giuridico e normativo”.
Lo dichiara Francesca Franzoso consigliere regionale a seguito della risposta scritta pervenuta dal Ministero dell’Ambiente sul depuratore di Manduria.
“Il tempo ristabilisce sempre la verità – prosegue Franzoso. Il Ministero ha messo in chiaro una volta per tutte che lo scarico a mare del depuratore di Manduria è ineludibile.
Insomma una bocciatura e, tra le righe, pure una tirata d’orecchie per la Regione, che per questo verrà segnalata al “Commissario straordinario unico, in ragione della procedura d’infrazione aperta dalla commissione Europea sul sistema di depurazione in Puglia” – rilevano dal Ministero.
Emiliano, dunque, non solo ha tenuto per una intera legislatura i cittadini ostaggio delle sue menzogne, ma per lo stesso periodo ha anche negato a Sava la possibilità di dotarsi, come tutti i paesi civili, di un sistema fognario allacciato ad un comunissimo depuratore.
Ora Emiliano chieda scusa. Chieda scusa agli abitanti di Sava che nel 2020 galleggiano ancora sui liquiami. E agli abitanti di Manduria per lo stato di inquinamento della falda causata dal vecchio depuratore, ormai obsoleto, che in barba alle leggi scarica al suolo. Ammetta pubblicamente il tentativo di raggirare le leggi e la buona fede delle persone. E si faccia una buona volta da parte in questa vicenda che, senza di lui e ad altri lucratori di consenso politico, sarebbe stata già risolta”.