MARTINA FRANCA
“Loro ci dissero che per Nica non sarebbe stata possibile un’operazione di cranioplastica entro tre mesi. Noi abbiamo organizzato l’operazione nei tempi previsti in un altro ospedale. Loro ci dissero che mai avremmo potuto trovare una somma così alta per le cure all’estero. Noi abbiamo raccolto i 2/3 di quella somma in poco più di due settimane. Dentro il Noi c’è ogni singolo donatore che ha contribuito a sfondare il muro dei centomila euro”.
Questo scriveva Danilo, il compagno di una vita di Nica, lo scorso maggio, dopo i ripetuti no ricevuti durante i primi ricoveri, prima dell’arrivo all’Istituto Montecatone di Imola, dove la giovane di Martina Franca, in provincia di Taranto, colpita un anno fa da emorragia cerebrale, è stata seguita con cura. Adesso Nica si trova in una clinica austriaca dove rimarrà per almeno tre mesi grazie al denaro raccolto attraverso il crowdfunding, continuando a combattere ogni giorno per tentare di tornare a una vita “diversamente bella”.
Ci è arrivata dopo un lungo percorso, ostacolato dalla pandemia con le sue restrizioni. Tutto questo in un tempo sospeso dove ogni sussulto, ogni gesto, assume un significato decisamente più profondo. “Con un filo sottilissimo di voce – raccontava Danilo mesi fa nei frequenti aggiornamenti a beneficio dei donatori sulla piattaforma GoFundMe – mi sussurra le seguenti parole: ‘Io ci sono’, praticamente confermando quello che ripeto da mesi ad operatori e clinici, che lei c’è”.
La strada da percorrere è ancora lunga: il percorso riabilitativo – spiega Danilo – proseguirà solo se porterà effettivi benefici, non sarà un viaggio della speranza. Inoltre successivamente verranno ingaggiati dei professionisti che continueranno la riabilitazione a casa ed è anche per questo motivo che la raccolta fondi deve continuare.
Il percorso umano è stato straordinario. “È stato tutto virale – racconta il compagno – non c’è mai stata alcuna spinta”. In pochi mesi è stato creato un comitato che ha organizzato iniziative benefiche a sostegno di Nica (l’ultima pochi giorni fa a Martina Franca) e, insieme alla famiglia Chisena e alla solidarietà online e offline, ha permesso di portare avanti una battaglia che molti, all’inizio, credevano persa in partenza.
Danilo, motivato dalla ‘Forza di Nica’, continua a crederci. “Il messaggio più forte che voglio far passare – ci dice – è quello della condivisione, senza pietismo, senza individualizzare la nostra battaglia affinché la nostra storia possa generare delle importanti e forti riflessioni per tutta la collettività”.
I numeri della raccolta (107mila euro e 14mila condivisioni) sono solo una parte dei risultati sorprendenti ottenibili da una comunità, unita da un comune scopo, creatasi naturalmente attraverso una spinta dal basso.
La campagna “La forza di Nica” è ancora attiva e raggiungibile al link https://gf.me/v/c/gfm/la-forza-di-nica