Oggi alle 14 e alle 21,30 telenorba manderà in onda l’intervista a Raffaele Sollecito, il quale racconta come (secondo lui) andà quella sera di novembre a Perugia, quando venne ammazzata Meredith Kercher, sette anni fa. I giudici hanno detto che è stato anche lui e gli hanno dato 25 anni di carcere, ma l’ingegnere di Giovinazzo, nel corso dell’intervista, fa una sua ricostruzione, che è ovviamente diversa da quella della condanna: secondo lui è stato solo Rudi Guedé (a sua volta condannato) il quale, nella versione di Sollecito, prima verificò che non ci fosse nessuno in casa di Meredtih buttando una pietra contro la finestra (metodo usato per compiere furti nelle case, dice Sollecito) e vi entrò intorno alle otto e mezza di sera, perché la casa era vuota. Poi Meredith, che era andata a cena con le amiche, tornò in casa e non si accorse della presenza di Guedé che era in bagno. La ragazza entrò nella sua camera, Guedé la raggiunse e poi “Dio solo sa cosa è successo”, dice Raffaele Sollecito.
Solo che i giudici di Firenze l’hanno pensata in maniera diversa.
(foto: la casa in cui avvenne l’assassinio di Meredith Kercher, fonte la rete)
Ciao Direttore,
io ho vissuto 3 anni e mezzo a Perugia, tutti e tre gli anni in collegio con Raffaele. Ci parlavamo spesso a colazione e a merenda.. a distanza di anni ancora non riesco a credere che lui possa aver compiuto un gesto simile, perchè era un ragazzo buonissimo (forse troppo), studioso e mai fuori dalle righe. Spero davvero che la giustizia possa dare una risposta certa ed oggettiva, il dubbio che sia o non sia stato (anche) lui è fortissimo.
Grazie per il suo intervento. Dobbiamo, appunto, confidare in una risposta certa e oggettiva della giustizia. Bella e opportuna rivelazione la sua. Grazie. (agostino quero)