L’allarme sulla situazione climatica ed ambientale, l’ennesimo, è arrivato ieri. Temperatura del pianeta a livelli di aumento senza precedenti.
Non lo si può considerare “solo” un allarme globale. La globalità deriva dalla somma delle località e dei comportamenti che in esse si adottano. Anche nelle località che sono in condizioni migliori di altre.
Un esempio: Martina Franca. In periferia, da decenni, c’è un’ex palestra che è stata sempre ex perché mai entrata in funzione per un interminabile querele sulla titolarità di suolo ed immobile. L’ex palestra Sant’Eligio, alcuni mesi fa, è stata acquisita al patrimonio comunale.
Chissà quale sia l’idea di impiego. Un suggerimento: poiché l’area non è mai stata utilizzata non la si appesantisca con nuovo cemento o nuovo asfalto. Si obietterà: in altre zone, ad esempio nella parte sud, perché no? Plausibile. Questa in esame qui però è questione di area pubblica e manufatto, ora pubblico. Qualora non sia recuperabile per l’uso originario si piantino alberi e basta e se ne faccia una prosecuzione dell’area alberata che dà su viale De Gasperi. Non un grandissimo spazio ma sarebbe un grande segnale, quello di avere capito che l’emergenza climatica dipende snchda aree urbane gravemente appesantite richiede un cambio di atteggiamento. Anche da chi apparentemente ne ha meno bisogno .(foto di Vito Manzari)