L’edicolante del borgo è morto. Fulvio Fanigliulo, 35 anni, sposato, padre di due bambini (il secondo in arrivo), era stato investito una settimana fa da un pullman mentre percorreva, in bicicletta, la strada prossima all’ingresso dell’arsenale di Taranto.
Era stato centrato in pieno dal portellone del bagagliaio del mezzo pesante, che lo ha ridotto immediatamente in fin di vita. Portato in ospedale, è deceduto nelle ultime ore. Ciò, dal punto di vista cerebrale perché nel primo pomeriggio si tiene la procedura per l’espianto degli organi da parte dell’apposita commissione, espianto autorizzato dalla famiglia. Non appena le autorità lo consentiranno sarà allestita nella sede dei padri salesiani (Fabio Fanigliulo era un animatore) la camera ardente, prima dei funerali. Si ipotizza, per la camera ardente, la mattinata di domani ma questa tragedia ha anche un aspetto procedurale di medicina legale di cui tenere conto.
C’è un precedente terribile rispetto a questo incidente mortale.
Il 23 aprile di tr anni fa morì a Taranto un altro uomo che andava in bicicletta, Lucio Dione (imprenditore, anch’egli impegnato nel volontariato). Venne investito da un’auto, sul ponte girevole. Nella macchina c’erano sette persone, condannate in primo grado.
Fulvio aveva un bimbo ed in arrivo un secondo. L’incidente di lucio dione non ha alcun nesso con quello di fulvio. Se dovete scrivere, fatelo con criterio,i falsi colpi di scena lasciamoli ai film
Grazie per il suo intervento. L’inesattezza sul numero dei figli, che è stata corretta, è ciò di cui la ringrazio. In quanto all’altra vicenda, si tratta di un uomo deceduto in conseguenza di un sinistro stradale mentre in bicicletta percorreva una strada di Taranto. Come accadde tre anni fa. Questo si chiama nesso, ad esempio. I falsi colpi di scena non appartengono a questo blog. Il precedente ci è stato segnalato da chi la pensa, evidentemente, in maniera diversa dalla sua e noi lo abbiamo riportato in quanto abbiamo ritenuto così (pur rispettando, naturalmente, l’opinione sua e di chi la pensa come lei). Intuisco una vicinanza con chi è deceduto e rispetto particolarmente questo momento di sconforto, ma mi tocca risponderle perché ha attribuito cose al blog che devono essere respinte. Mi scusi. Noi non facciamo film. Grazie. (agostino quero)
Il povero Fulvio (commento moderato in questa parte) mezzi fatiscenti e non ideonei (commento moderato in questa parte). (commento moderato in questa parte) stanno iniziando a sistemare qualche bus (commento moderato in questa parte) Il problema dei portelloni lo sapevano (commento moderato in questa parte)
Grazie per il suo intervento, Come può notare, lei come gli altri lettori, è stato necessario moderare in più parti la sua esposizione che contiene affermazioni gravi in rapporto al perché dell’accaduto. Purtroppo è stata necessaria la moderazione in quanto lei non ha un nome e un cognome al quale risalire. Peraltro ritengo di poter consiedare, avendolo letto per intero, il suo scritto non solo come uno sfogo ma come un contributo a capire. (agostino quero)
Ciao Fulvio, ……. Credo che a volte bisognerebbe fare silenzio…. Per rispetto della vittima e dei propri familiari….. Anch’io ho perso mio fratello 4 anni fa investito da un motociclista (spero condannato con il massimo della pena). Nessuno ha scritto che il motociclista andava al triplo della velocità consentita e senza patente….. È stato scritto solo che mio fratello cercava il suo senso della vita nell’incidente, ma come si fa a scrivere articoli del genere??? Io comunque la penso come Gigi, Lucio Dione e’ tutta un’altra storia.
Grazie per il suo intervento. Rispetto naturalmente il suo pensiero su questa vicenda. Ho già avuto modo di esprimere il mio. Per quanto mi riguarda, credo che il decesso di suo fratello, così come da lei rappresentato, meriti almeno le scuse da parte del sistema dell’informazione. Noi siamo molto fallibili, signora. Molto. Non ho alcuna difficoltà ad ammetterlo. (agostino quero)