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Alla faccia della chiarezza La legge elettorale per le europee, con la quale voteremo fra 16 giorni, rinviata alla Corte costituzionale: è legittima la soglia di sbarramento al 4 per cento? E se dovesse venire fuori, dopo il 25 maggio, un no?

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Un avvocato, Felice Besostri, impugnò il Porcellum, la legge elettorale per il parlamento italiano che, finita alla Consulta, è stata ritenuta illegittima. Tanto che il dibattito politico nazionale è fatto anche della legittimità o meno, delle rappresentanze dei gruppi parlamentari attuali.

Felice Besostri ha anche impugnato la legge elettorale per le europee. La legge vigente, quella con cui fra 16 giorni il popolo italiano sceglierà la rappresentanza dell’Italia nel parlamento dell’Unione. Il tribunale di Venezia ha rinviato la legge in questione alla Consulta, perché sia la Corte costituzionale a dire una parola definitiva sulla legittimità, o meno, dello sbarramento del 4 per cento. Cioè, con la legge vigente, chi prende meno del 4 per cento alle elezioni, automaticamente, non prende neppure un seggio italiano al parlamento europeo. Besostri, ritenendo che sia leso il principio costituzionalmente garantito della rappresentanza, ha ottenuto che sia proprio la Corte costituzionale a esprimersi.

Fra 16 giorni il popolo italiano voterà, con una legge su cui pende ora questa spada di Damocle. Una legge che non è di oggi e che, in caso di pronunciamento della Consulta a favore di Besostri, ci consegnerebbe un’altra rappresentanza frutto di una illegittimità. E poi si vogliono riavvicinare i cittadini alle istituzioni.


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