Quando l’uomo si suicida, la pena non può (ovviamente) essere aggravata. La vittima, però, del femminicidio è la donna. Quando l’uomo sopravvive, la pena va aggravata. Questo il senso della petzione online. I casi di donne vittime, a Roma, Taranto, Pordenone, Cassina de’Pecchi e altri luoghi ancora, sono continui. Di seguito la comunicazione di Davide Insinna:
Come per il reato di omicidio stradale, che è un’aggravante dell’omicidio colposo o come le aggravanti per l’omicidio a sfondo razziale, che è un omicidio di genere, chiediamo un’aggravante per il reato di Femminicidio, che è sempre un omicidio di genere e che ha numeri di una vera e propria strage, rientrando nei casi di allarme sociale.
L’aggravante per l’omicidio a sfondo razziale è un’aggravante per un delitto verso una persona, per via della sua appartenenza di razza. Allo stesso modo chiediamo un’aggravante per un omicidio causato ai danni di una persona, a causa della sua appartenenza di genre. In questo caso l’essere donna. Naturalmente non chiediamo l’aggravante per i casi in cui le donne vengano coinvolte incidentalmente, come appunto le vittime di incidenti stradali, le vittime di proiettili vaganti o simili, ma solo nei casi di chi uccide le donne in quanto tali, per gelosia, disprezzo oppure per entrambi.
Di seguito il link per firmare la petizione: