Non c’è un’ipotesi di reato, non ci sono (tantomeno) indagati. Però la procura della Repubblica di Brindisi ha avviato un’indagine, affidata al nucleo tributario della Guardia di finanza. Tema, quanti soldi vengono spesi per le sacche di sangue donate. O meglio, quanti ne venivano spesi, perché la convenzione su cui si è incentrata l’attenzione degli inquirenti è terminata ad aprile. La convenzione Avis di Brindisi-Regione Puglia-Asl, cioè. Un esposto ha indicato cose che costituiscono traccia per indagare, evidentemente.
La convenzione è stata interrotta ad aprile scorto dal coordinamento regionale per le attività trasfusionali (Crat) e regolava la fornitura di sacche di sangue provenienti dalle donazioni. Nei giorni scorsi i militari della Finanza hanno acquisito documenti nella sede dell’Asl di Brindisi e nella sede provinciale dell’Avis. Si compiono approfondimenti sul rispetto dei parametri fissati dalla convenzione per la fornitura di sacche di sangue, per le quali era previsto un corrispettivo in denaro al fine di coprire le spese di gestione del servizio.