Lecce: concerto di Giuseppe Magagnino e spettacolo della Banda Gaber Stasera

Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Dopo oltre vent’anni di tour italiano insieme, arriva al TEATRO DEI LUOGHI FESTIVAL INTERNAZIONALE 2023 la BANDA GABER, la storica formazione dei musicisti di Giorgio Gaber.

I brani di uno dei maestri più influenti della canzone italiana rivivranno domenica 9 luglio 2023 alle ore 21.15 nell’Ortale del Teatro Koreja con lo spettacolo BANDA GABER RACCONTA IL SIG. G, un omaggio fatto di canzoni e aneddoti sul noto cantautore milanese raccontati tramite una scaletta che va dai primi anni ’70, all’ultimo indimenticabile lavoro dell’artista Io non mi sento italiano, uscito postumo e considerato quasi un testamento artistico.

Giorgio Gaber, pseudonimo di Giorgio Gaberščik, inizia a suonare la chitarra a 15 anni per curare il braccio sinistro colpito da una lieve paralisi causata dalla poliomielite. Da adulto, Gaber dirà: “Tutta la mia carriera nasce da questa malattia”.

Soprannominato Il Signor G dai suoi estimatori, Gaber, è stato cantautore, drammaturgo, attore, cabarettista, chitarrista e regista teatrale italiano, tra i più importanti dello spettacolo e della musica italiana del secondo dopoguerra.

Le sue canzoni, spesso dotate di testi ironici, critici e impegnati, affrontano temi sociali, politici ed esistenziali, contribuendo a renderlo una figura di spicco nella scena della canzone d’autore.

BANDA GABER RACCONTA IL SIG. G nasce da un’idea del cantautore e produttore Luca Nesti ed è realizzato da Tube Music in partnership con la Fondazione Giorgio Gaber, e ripercorre la storia artistica del Signor G., che con il suo teatro-canzone, lanciato insieme a Sandro Luporini è stato, soprattutto, un lucido e critico interprete della società, con i suoi pregi e i suoi difetti.

La definizione di Teatro Canzone fu data proprio da Sandro Luporini, amico di sempre, pittore e compagno artistico di Giorgio Gaber intendendo identificare un genere espressivo legato alla teatralità, alla parola e alla musica in cui si alternano canzoni e monologhi aventi come tema di base le condizioni del mondo contemporaneo e utilizzando un tipo di prosa che Gaber e Luporini definirono “d’evocazione”. L’attore, senza l’appoggio di oggetti reali né tanto meno di altre persone in scena, fa vivere, nell’immaginario dello spettatore, situazioni, personaggi e storie, proprio come se accadessero “qui ed ora”.

La volontà della band – composta da Luigi Campoccia e Luca Ravagni alla tastiera, Claudio de Mattei al basso, Gianni Martini alla chitarra, Corrado “Dado” Sezzi e Gianni Cerone alla batteria e dallo stesso Luca Nesti voce dello spettacolo – non è quella di apparire come una semplice tribute band, ma quella di onorare l’unicità e le emozioni che solo Gaber era in grado di trasmettere con la sua musica.

 “Credo che il pubblico mi riconosca una certa onestà intellettuale – affermava lo stesso Gaber -. Non sono né un filosofo né un politico, ma una persona che si sforza di restituire, sotto forma di spettacolo, le percezioni, gli umori, i segnali che avverte nell’aria”.

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Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori: