I carabinieri della Compagnia di Maglie sono al lavoro per ricostruire ciò che ha portato alla morte di Lorenzo Toma. Il 18enne leccese è deceduto intorno alle 8, dopo essersi sentito male in discoteca, il Guendalina di Santa Cesarea Terme. In quel locale si trovano tuttora, per i rilievi, i militari.
Ascoltati amici di Lorenzo (in discoteca ci era andato con tre amici, per il “Techno Experience”) e frequentatori del locale, un’amica del diciottenne avrebbe in qualche modo messo in collegamento il malore letale con il fatto che Lorenzo Toma avesse bevuto qualcosa, poco prima. Si cerca, per questo, una bottiglia, per capire cosa potesse esserci, eventualmente, tale da provocare la morte del ragazzo. Si tratta di una pista, va precisato, non l’unica. Occorre attendere autopsia ed esami tossicologici per chiarire l’origine della morte che, non va escluso come nulla va escluso tuttora, potrebbe anche essere stata provocata da un malore dovuto alla sola stanchezza o a qualsiasi altra causa non in relazione con l’eventuale assunzione di alcool o droghe. La salma di Lorenzo Toma è nell’obitorio dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce: il pubblico ministero Stefania Mininni dovrà conferire l’incarico per l’autopsia. Domani si terrà il comitato provinciale per la sicurezza pubblica a Lecce: lo ha convocato il prefetto.
In una dichiarazione all’agenzia Ansa tramite l’avvocato Roberto Bianchi, si unisce “al grande dolore” della famiglia salentina anche la famiglia umbra di Lamberto Lucaccioni, il sedicenne di Città di Castello morto alcune settimane fa al Cocoricò di Riccione. Il padre di Lucaccioni dice che serve una stretta sulle discoteche, “un intervento legislativo da parte del Parlamento per stringere le maglie del traffico di stupefacenti e aumentare i controlli nelle discoteche ritenute più a rischio”.
