In un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Salute ha commentato la recente diffusione dei verbali del comitato tecnico scientifico.
Verbali risalenti all’inizio di marzo e in cui si indicava al governo di “chiudere” solo alcune regioni, quelle del nord che venivano devastate dal corona virus. Il governo rese invece zona arancione l’intera Italia, l’8 marzo. In questi giorni si è detto, stando ad alcune valutazioni, che al meridione ciò è costato cento miliardi di euro. Roberto Speranza chiarisce il perché della decisione governativa: chiudere tutto ha salvato l’Italia, osserva il ministro.
Mettere in dubbio un dato del genere significherebbe avere già dimenticato cosa siano stati i mesi a cavallo fra inverno e primavera. Invece non va dimenticato nulla. Perché è la base per fronteggiare la prevista seconda ondata in autunno.
Il ministro Speranza ha anche detto che l’anno scolastico deve iniziare a metà settembre.