I familiari di Giuseppe Antonio Gelsomino, il militare ventenne trovato morto a bordo della nave attraccata a Brindisi, ritengono che il loro congiunto sia stato indotto ad uccidersi. Hanno così sporto denuncia e la procura aperto un’inchiesta per ipotesi di istigazione al suicidio. Mercoledì sarà effettuata l’autopsia sul corpo del giovane marinaio originario di Foggia con la famiglia residente da numerosi anni a Lanciano, il cui cadavere, tre giorni fa, venne rinvenuto con accanto una pistola (non di ordinanza). I familiari del militare evidenziano che non c’erano comportamenti tali da far tenere il suicidio, anzi erano improntati su progetti di vita.