Di seguito il testo della lettera, inviata dal comitato via Mercadante di Martina Franca. A corredo l’immagine di come verrebbe, secondo i sottoscrittori, la realizzazione dell’impianto. La missiva è indirizzata a sindaco, consiglieri comunali ed assessori comunali di Martina Franca, agli ufficiali comunali Suap, Sue, paesaggio, alla sovrintendenza regionale per i beni artistici, architettonici ed archeologici, ad Arpa Puglia ed alla commissione regionale paesaggio:
Le cittadine e i cittadini residenti e domiciliati nella zona limitrofa a “La Lama” e in Via Mercadante a
MartinaFranca (TA), sottoforma di comitato spontaneo e informale danno riscontro alla nota in oggetto.
Siamo consapevoli, quali cittadini italiani ed europei, che uno dei pilastri sul quale si reggono le città
moderne è quello imprescindibile della tutela del paesaggio e dei beni culturali, caratteri identitari dalle
valenze storiche, architettoniche e tradizionali, che lo Stato e i cittadini devono obbligatoriamente tutelare,
preservaree valorizzare secondo quanto sancito dalla Costituzione.
La Città di Martina Franca non può sottrarsi, quindi, ai doveri dettati da questo fondante e
fondamentale principio civico che, di conseguenza, investe tutti cittadini e i propri rappresentati politici e
amministrativi: il più semplice ma virtuoso esempio di tale adempimento civico è il rispetto dell’ordinanza
del sindaco, quest’anno emanata il 21/05/2024, che ogni anno obbliga da ormai più di cinquant’anni la
cittadinanza a imbiancare gli edifici del centro storico per “decoro urbano e culturale”, proprio per
salvaguardare il nostro centro storico egli edifici attigui dei primi del ‘900 (extramurale).
Uno degli scorci più suggestivi del citato borgo antico, che ha contribuito a rendere Martina una delle
più importanti mete culturali e turistiche della Puglia, è “La Lama”: qui l’ingegnosa creatività popolare del
passato ha saputo creare uno spettacolare contesto architettonico, al cui apice spicca la maestosa Basilica
di San Martino e la medievale Torre Campanaria.
“La Lama” è uno dei pochissimi luoghi che conserva uno dei primi stadi evolutivi dell’edilizia popolare
martinese: le case con il tetto a pignon.
“La Lama” è uno “squarcio nelle antiche mura” che vollero gli amministratori politici dell’Ottocento
perché seppero cogliere la potenzialità del luogo: chi passa per via Mercadante, all’improvviso si ritrova su
una tradizionale scalinata che impatta negli occhi e lascia a bocca a aperta gli ignari passanti.
“La Lama” è un luogo senza tempo che offre a ogni ora un’immagine diversa e sempre più bella: c’è chi fa
a gara per carpire lo scatto fotografico più bello; chi invece, si sofferma per godere dell’incanto e per
scoprire nuovi dettagli di questo unico scrigno culturale.
MAI ci saremmo aspettati che, dopo oltre cinquant’anni di ordinanze, di promozione alla bellezza e
alla tutela del nostro centro storico, la stessa Amministrazione Comunale potesse arrivare a indire una
conferenza di servizi, per giunta senza passare dalla Commissione Paesaggio, per autorizzare l’istallazione
di un’antenna, mascherata da un finto camino bianco alto 6,5 metri pressappoco di misura simile
all’edificio a due piani su cui verrebbe installato, che, irrimediabilmente, andrebbe a deturpare uno degli
affacci più belli del comprensoriodei comuni della Valle d’Itria.
MAI ci saremmo aspettati che la Soprintendenza dovesse intervenire per rimarcare l’importanza dei
ruoli istituzionali e delle norme di tutela: siamo immensamente grati al Ministero della Cultura per
quest’azione tempestiva e perentoria.
Crediamo che non sia necessario essere dei paesaggisti per comprendere la non ricevibilità di tale
proposta progettuale: chiunque ha sviluppato un minimo senso civico rigetterebbe a priori tale iniziativa
su “La Lama”,perché violenta un monumento identitario della città.
L’iter per l’installazione dell’antenna sta mettendo a repentaglio non solo un pezzo di città, certamente
uno dei più belli e caratteristici, ma anche tutti i valori civili e sociali sulla quale si basa la nostra polis.
Chiediamo, dunque, di BLOCCARE IMMEDIATAMENTE questo scempio e di ADOTTARE TUTTE LE NORME
ESISTENTI per la tutela del paesaggio, anche in relazione all’art. 50 del Testo Unico degli Enti Locali che
demanda al sindaco ogni scelta per salvaguardare il decoro urbano e culturale.
A questo punto sollecitiamo, quindi, tutti gli enti affinché sia accelerato l’iter legislativo e sia portata
a termine in tempi brevi la Legge Speciale per il centro storico, un disegno di Legge ideato da Vittorio
Sgarbi,proposto dall’onorevole Ubaldo Pagano, dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura e dal
sindaco Gianfranco Palmisano e presentato alla cittadinanza lo scorso 22/02/2024 nella Sala Consiliare a
Palazzo Ducale.
Auspichiamo che il nuovo Piano Urbanistico Generale sia dotato di tutti i parametri necessari per
preservare il paesaggio, in primis il centro storico e tutti i suoi beni culturali, affinché non accada più nel
futuro che macroscopiche installazioni infrastrutturali possano essere autorizzate con una semplice
conferenza di servizi, scavalcando idonee norme comunali di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali.