Ben oltre la metà degli uomini italiani e quasi la metà delle donne soffrono di caduta dei capelli ad un certo punto della propria vita. La calvizie, che inizia a manifestarsi in età più giovani nelle persone di sesso maschile rispetto al sesso femminile, è dovuta nella maggior parte dei casi a motivi genetici ed è quindi quasi impossibile arrestarla con cure “soft”. La prevenzione con l’utilizzo di creme e prodotti fortificanti e con l’eliminazione degli elementi che indeboliscono il cuoio capelluto hanno solo l’effetto di ritardare la caduta dei capelli, per cui l’unica soluzione (quasi) definitiva al problema è ricorrere alla medicina estetica e nello specifico al trapianto.
Ma negli ultimi anni la medicina rigenerativa ha fatto grandi passi in avanti, offrendo alternative valide come l’utilizzo di cellule staminali e del PRP.
L’operazione di trapianto dei capelli è tutt’oggi il metodo più efficace, ma non ha effetti duraturi nel 100% dei casi: l’intervento il più delle volte si svolge in forma di auto-trapianto in quanto vengono utilizzati gli stessi bulbi del paziente presenti nelle zone della testa non colpite dalla calvizie, come la nuca, ma i capelli trapiantati resistono nel tempo solo se il paziente è in un buono stato di salute, ovvero il suo organismo pe in grado di alimentare i “nuovi” capelli. In caso contrario anche questi possono indebolirsi fino a cadere, obbligando a una seconda operazione.
Per questo motivo oggi, prima di optare per l’intervento chirurgico si consiglia di tentare vie alternative che hanno l’obiettivo di rigenerare i tessuti del cuoio capelluto danneggiati. Il PRP, ovvero Plasma Ricco di Piastrine, è una sostanza presente nel nostro corpo che ha aperto nuove frontiere nel campo della medicina rigenerativa. Tali piastrine rilasciano delle sostanze capaci di influenzare il comportamento di altre cellule, determinando una progressiva rigenerazione del tessuto.
In ogni caso il trapianto resta oggi il metodo di gran lunga più diffuso per risolvere il problema della calvizie, in quanto rispetto alla maggior parte degli interventi chirurgici non è invasivo, non lascia cicatrici e si effettua in poche ore. Inoltre a differenza dei trapianti di altri organi, non c’è il rischio di rigetto quando si usano i capelli dello stesso paziente.
Secondo GuidaEstetica.it, il portale dedicato alla chirurgia e medicina estetica, la Puglia è una delle regioni in cui si effettua il maggior numero di trapianti di capelli, il 14% del totale in Italia, dei quali circa il 40% nella provincia di Bari.
Il Prof. Michele Roberto, del centro RobertoMedicalGroup di Bari , spiega nel dettaglio come avviene l’operazione nel seguente video realizzato da GuidaEstetica.