Se l’era preparata dal pomeriggio di ieri perché, navigato com’è, aveva capito subito che a Martina Franca le primarie Pd sarebbero state, secondo lui, un flop. Poi sono arrivati i numeri: 987 votanti rispetto ai 1244 del 2009, quando ci furono le primarie per scegliere il segretario nazionale. Rispetto a quattro anni fa, un buon 20 per cento di votanti in meno, per lo stesso tipo di elezione. Rispetto alle primarie di coalizione di un anno fa, siamo a circa settecento persone in meno. Per lui, questo di stavolta, è flop.
Giuseppe Balsamo, che nel 2007 era fondatore (non unico, ma c’era) del partito democratico a Martina Franca, il giorno dopo le primarie 2013, spara a zero. “Nel 2007 portammo ai seggi a Martina Franca circa 3500 persone. Non vogliamo andare a quello, andiamo a un anno fa, per le primarie di coalizione. Si presentarono più di 1700 persone ai seggi di Martina Franca e di campagna. Un numero basso rispetto al 2007 ma in relazione a ieri è fantascienza. E attenzione, nel 2007 a Martina Franca c’era un’amministrazione comunale di centrodestra, quindi il vento non era proprio a favore del Pd. Qua abbiamo un entusiasmo nuovo e una partecipazione rinnovata in tutta Italia, c’è un’amministrazione locale di centrosinistra, e si fa questa figura”.
E da che dipende secondo lei? Solo dai due euro che oggi, nel bilancio giornaliero, sono la scelta fra il pane e il voto alle primarie? O c’è altro? “I responsabili sono Donato Pentassuglia e Franco Ancona. Il primo non riesce a dare una rappresentanza nella lista Renzi a questo territorio, e dire che sette su dieci hanno scelto Renzi; e però, se uno deve andare a votare per prendere le briciole che va a votare a fare. Come si fa a tenere vicina la gente, poi, se si sentono rischi di ospedale chiuso, di strada statale che non si fa, insomma il ruolo bisogna giocarselo meglio”. E il sindaco con le primarie Pd che c’entra? “Il sindaco di Martina Franca forse non ha capito che la luna di miele con la città è finita. Ora la città glielo ha fatto capire. La partecipazione dei cittadini alle vicende dell’amministrazione si è rivelata, secondo me, una teoria e i cittadini non hanno partecipato neanche ieri, in numero adeguato”. Una cosa del tipo: non mi fai partecipe per le cose più vicine a me, io non lo sono per quelle che ti riguardano di più. “Non si è arrivati a mille votanti, con mezzo consiglio comunale che è fatto dal Pd non doveva essere questo il risultato. La politica del sindaco, che secondo me è stata di arroccamento e ha addormentato il dibattito, la sua politica con quelle percentuali di aumento delle tasse in un periodo di tale crisi, ha dato questo risultato. Rifletta lui e rifletta un partito che rappresenta, da solo, mezzo consiglio comunale. Dovevano essere un successone, le primarie, per il consenso che la città aveva dato al Pd, in scia del sindaco, l’anno scorso alle amministrative. Sono state un calo di votanti e nessuna rappresentanza in campo nazionale in rapporto al consenso espresso al nuovo segretario. Questo che è se non un flop?”.
Complimenti al Sig. Balsamo. Ora attendiamo dichiarazioni da parte dei consiglieri PD.
Balsamo ha detto tutto quello che pensa?
Comunque la metà basta.
e non è ancora niente, sarà sufficiente che arrivino le cartelle esattoriali e faranno bingo al contrario!! Non dare risposte è un brutto vizio che paga!!!!
Sig. Balsamo, la conosco di vista e mi fa piacere in un certo senso leggere una critica, tra l’altro molto logica, da parte di chi in un certo senso di quel partito fa o, ne faceva parte.
Vede, secondo me però il problema non può solo essere limitato alla popolazione dei 3500 che poi diventano 1700 e che infine si riducono a poco meno di 1000. La cittadinanza martinese conta 50.000 abitanti tutti e, dico tutti, amministrati dalla attuale amministrazione Ancona il quale, nei confronti della popolazione ha diverse responsabilità dirette, su problemi che in una certa misura, si sono riversati sulle spalle dei cittadini.
A parte la tares della quale ne sentiremo gli effetti nei prossimi mesi, non ci dimentichiamo la tragicomica nonché fallimentare gestione dell’impianto elettrico cimiteriale, con impianti prima a pericolo mortale, poi per intercessione divina non più dannosi, lasciando comunque le votive a 24volts spente per mesi e poi riaccese per accontentare la popolazione nel giorno dedicato ai defunti, ed infine costringendoli a fare una allucinante fila all’esterno, senza riparo, per autocensirsi (ma non potevano pianificare Il tutto in maniera piu logica?) E che dire degli impianti della pubblica illuminazione, con interi rioni al buio per settimane e, del verde pubblico lasciato incurato e invaso dalle erbacce per tutto il periodo estivo per poi, sempre per intercessione divina, appaltarne la manutenzione a metà settembre, quando oramai i turisti iniziavano a lasciare la città. Questa popolazione e’ la stessa che è stata chiamata ieri a dare una preferenza e che sarà chiamata in futuro, alle prossime comunali ad esprimere una preferenza. Ha ragione a dire che la luna di miele tra sindaco e cittadinanza e’ finita, ma io credo che ci si avvia verso un doloroso divorzio.
…pane al pane vino al vino… Più chiaro di così!