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Sollevata dal procuratore aggiunto Pietro Argentino, l’eccezione ha prodotto un annullamento relativo del procedimento. Ovvero, bisogna tornare indietro a cinque mesi fa, al 23 luglio quando nel verbale di udienza preliminare, non era stato riportato il nome del difensore di ufficio per dieci imputati i cui legali erano assenti. Ciò che è stato poi riportato in sentenza dell’udienza preliminare, quella con i cinquanta rinvii a giudizio. Ecco, tutto ciò non vale, va rimesso a posto, nel procedimento “Ambiente svenduto” di Taranto, processo per presunto disastro colposo (più svariati altri reati, a vario titolo) legato all’attività dell’Ilva. Praticamente, oggi, non c’è manco un rinviato a giudizio. Si deve rifare, nell’essenza, tutto.
Il processo Ambiente svenduto è il procedimento giudiziario forse più importante nella storia di Taranto. Quella città ha un impegno con se stessa, con quel processo. Deve mantenerlo. Con il massimo del rigore. Un inizio così, è proprio rigoroso. Come no.