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Ordine degli psicologi della Puglia: elezioni, protesta Altrapsicologia Sulla procedura. Il presidente: falsità

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Di seguito il comunicato:

Dopo le dimissioni del seggio nominato all’inizio del percorso elettorale per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli psicologi della Puglia, il nuovo seggio ha pensato bene di dichiarare inaccettabili i plichi per il “voto postale” ritirati dalla segreteria dell’Ordine con il modulo scannerizzato, e non con la firma in originale (o trasmesso con un fax, come invece previsto nel modulo stesso!). La segreteria dell’Ordine – della cui organizzazione sono peraltro responsabili il Presidente e il Segretario dell’Ordine – aveva invece rilasciato tranquillamente il plico richiesto in quella modalità, e ognuno su quello ha espresso il voto, con tanto di firma autenticata sulla busta contenente la sua scheda!

Come se non bastasse, non sono stati neanche considerati validi i plichi consegnati al seggio in blocco dalla stessa persona a ciò delegata dai colleghi, solo perché era una sola fotocopia della sua carta d’identità (come era stato detto dallo stesso ufficio e dal Presidente del Seggio poi dimissionario) anziché una copia della stessa carta d’identità per ciascuno dei plichi consegnati!

L’inaudita assurdità della procedura non ha scalfito il convincimento di nessuno dei membri del seggio, che stanno cestinando in queste ore – e conservando un ottimo umore – centinaia di plichi elettorali, contenenti i voti liberamente e legittimamente espressi da ciascuno degli psicologi che si è avvalso di quella modalità di votazione.

A questo va aggiunto che il nuovo Seggio non ha voluto neanche accertare come mai persistesse una grave incongruenza, già da noi denunciata e tale, da sola, da invalidare il procedimento elettorale: la presenza di ben 83 plichi in più di quelli attesi dall’incrocio dei dati tra quelli in uscita e quelli in entrata alla segreteria!!

Il raggruppamento di AltraPsicologia ha chiesto di annotare a verbale l’opposizione a tutte le illogiche scelte sopra descritte, senza ottenere ripensamenti.

Queste elezioni erano cominciate all’insegna della forzatura della legge con la pretesa del presidente uscente di candidarsi nuovamente, prima di essere costretto al ritiro dal Consiglio Nazionale dell’ordine degli Psicologi; è proseguita con la chiusura della segreteria nei giorni del voto, con gravi limitazioni per i colleghi che dovevano chiedere o riconsegnare plichi per l’esercizio del loro diritto di voto; è continuata nel disordine che ha portato alle dimissioni di sei su otto componenti del seggio insediato all’inizio e ha raggiunto l’apoteosi dell’assurdità con la persistenza di tutte le incongruenze nei numeri dei plichi (e dunque dei voti) in libera circolazione e il rifiuto di centinaia di plichi per ragioni inconsistenti nel loro fondamento e devastanti negli effetti.

NON CI RASSEGNEREMO A TALE ESITO, CHE STA COMPROMETTENDO
IL FONDAMENTALE DIRITTO DELLE PERSONE A DARSI I RAPPRESENTANTI
CHE LIBERAMENTE SCELGONO!

Continueremo a batterci fermamente e serenamente per fare in modo che l’inefficace rappresentanza che ha governato mediocremente l’Ordine negli ultimi sei anni e pessimamente questo processo elettorale non faccia altri danni, diretti e collaterali.

Di seguito un comunicato diffuso dalla presidenza dell’Ordine degli psicologi della Puglia:

“Respingo con forza e sdegno le accuse che vengono rivolte all’Ordine degli Psicologi della Puglia dalla lista Altra Psicologia. Da giorni stanno screditando me, l’Ordine e, con esso, l’intera professione, lasciando immaginare losche trame dietro il voto degli psicologi per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine. Come si dice, quando la volpe non arriva all’uva dice che è acerba. Ho voluto evitare risposte nell’interesse della categoria, ma il comunicato diffuso oggi supera ogni limite. Non accetto lezioni da chicchessia. Volevano fossero ammesse al voto schede fotocopiate, contro ogni previsione di legge. Noi stiamo invece garantendo legalità e trasparenza. E siamo pronti a risponderne in ogni sede, non temiamo nulla. Ai colleghi di Altra Psicologia voglio solo ricordare che la campagna elettorale è terminata. E voglio aggiungere che non c’era bisogno di screditare la nostra professione, per valorizzare la quale ci spendiamo da anni. Ci sono le autorità competenti, sarebbe bastato rivolgersi ad esse. Ma siccome evidentemente i controlli finora hanno verificato le corrette procedure, risultava comodo alzare un polverone mediatico. Peccato, hanno perso una buona occasione di dimostrare di essere dalla parte degli psicologi”.


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