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Tentato omicidio, i carabinieri di Martina Franca e San Giorgio Jonico arrestano un uomo di Carosino Torricella: furto, due arresti e condanna a otto mesi con pena sospesa

angelo blasi

 

Di seguito alcuni comunicati diffusi dai carabinieri:

angelo blasiQuesta mattina, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, coadiuvati da personale della Stazione Carabinieri di San Giorgio Jonico, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Taranto, nei confronti di BLASI Angelo, 35/enne di Carosino già noto alle Forze dell’Ordine per reati contro il patrimonio e spaccio di droga.

Le ricerche sono scattate alle prime luci dell’alba e sono proseguite per diverse ore, fino a che l’uomo è stato notato e controllato alla guida della propria autovettura e condotto nella caserma di San Giorgio Jonico, ove gli è stato notificato il provvedimento e tratto in arresto. L’ordinanza del GIP giunge al termine dell’attività d’indagine del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Martina Franca, su conforme richiesta della Procura della Repubblica di Taranto che concordava con le risultanze investigative dei militari. Allo stesso sono stati contestati i reati di detenzione e porto abusivo di armi e munizioni, lesioni personali gravi ed esplosioni pericolose.

La vicenda ebbe inizio la notte fra il 25 e 26 gennaio 2013, allorquando alla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Taranto giungeva una segnalazione telefonica in cui si faceva riferimento all’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco in Carosino. Giunti sul posto, i militari rinvenivano l’autovettura della vittima (lasciata incustodita) venendo poi a sapere che già era stata accompagnata presso il nosocomio di Grottaglie perché attinta da diversi colpi di fucile. Le indagini, fin dall’inizio, sono state complesse e condotte con i tradizionali sistemi di escussione testimoniale e riscontro alle dichiarazioni, dovendo superare anche l’omertà della vittima e di alcuni dei parenti che non hanno mai voluto raccontare, completamente, come i fatti si erano svolti. Grazie alla minuziosità degli elementi riscontrati con le dichiarazioni rese da alcuni testimoni ed il supporto di attività tecnica, gli operanti sono riusciti a trovare il bandolo della matassa recuperando la macchina con la quale il BLASI Angelo era fuggito dopo aver esploso i colpi di fucile contro la vittima. Decisiva, inoltre, l’analisi dei tabulati telefonici dai quali emergeva la presenza del BLASI sul luogo dell’evento e l’incongruenza con alcune dichiarazioni testimoniali risultate non completamente attendibili e fuorvianti, nonché come il BLASI, alle prime luci dell’alba del giorno dopo l’evento, abbia contattato diverse volte il suo legale per poi far perdere le sue tracce. Inoltre gli investigatori sono riusciti a risalire al movente dell’azione delittuosa, costituito da un debito di denaro mai onorato e alcune “avances” che la vittima avrebbe fatto alla compagna del BLASI Angelo.

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Una giornata invernale inusuale per il suo caldo tepore si è rivelata tutt’altro che serena per due ventenni torricellesi, disoccupati ed incensurati.

Con l’obiettivo di racimolare qualche euro “facile”, nella prima mattinata di ieri, i due disoccupati si sono introdotti nel cortile di una villa estiva in quel momento incustodita, sita lungo la fascia costiera, al confine tra i Comuni di Lizzano e Torricella. I due, dopo aver accatastato all’esterno del muro di cinta un discreto quantitativo di materiale ferroso e di reticolato, che si accingevano a caricare sulla loro Fiat Punto, col chiaro intento di andare a rivendere il tutto presso qualche punto di raccolta compiacente, sono stati sorpresi da una pattuglia di un istituto di vigilanza di Lizzano e, pertanto, una volta a bordo del loro veicolo, si sono dati a precipitosa fuga in direzione del loro paese. I due vigilanti, nel frattempo, hanno prontamente allertato la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Manduria, comunicando targa, colore e modello del veicolo in fuga. Tutte le auto in servizio esterno in quel momento sono così state attivate nelle ricerche finché, di fatto, il mezzo in fuga è stato intercettato da una pattuglia dei Carabinieri della Stazione di Torricella, lungo la fascia costiera. Ai militari che gli intimavano l’ALT, il giovane alla guida rispondeva accelerando l’andatura e dando luogo ad un inseguimento durato circa un paio di chilometri, allorquando i due occupanti del mezzo sono stati costretti ad interrompere bruscamente la loro scampagnata fuori porta.

I due ventenni sono stati tratti in arresto dai militari operanti con l’accusa di furto in abitazione in concorso. Gli stessi sono stati immediatamente posti a disposizione del P.M. di turno della Procura di Taranto, Dr. Remo Epifani, il quale ha disposto immediatamente la loro traduzione presso il Tribunale del capoluogo, al fine di procedere col rito direttissimo. Nel primo pomeriggio, a seguito di richiesta di patteggiamento da parte di entrambi gli arrestati, il Giudice De Tomasi, che ha presieduto l’udienza, li ha condannati alla pena della reclusione di mesi otto e giorni venti e alla multa di euro 400 cadauno, pena sospesa.

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2 Comments

  1. È buffo vedere che i Carabinieri diffondano notizie simili utilizzando il Comic Sans. Tralasciando l’indifendibile bruttezza del font, pare una (commento moderato in questa parte).

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