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Riccardo Cristello, ingiusto il licenziamento Tribunale di Taranto, sezione lavoro. Acciaierie d'Italia: ricorso in appello

sentenza 1

Il lavoratore tarantino del siderurgico fu licenziato per avere commentato una fiction tv in termini ritenuti lesivi dall’azienda. Riccardo Cristello fu così licenziato per giusta causa. Tutelato dal sindacato Usb con l’avvocato Mario Soggia il lavoratore si è visto riconoscere le ragioni dalla sezione lavoro del tribunale di Taranto, con il rigetto dell’istanza dell’impresa:licenziamento ingiusto.

Di seguito un comunicato diffuso da Acciaierie d’Italia:

Acciaierie d’Italia ricorrerà in Appello contro il provvedimento odierno del giudice del Tribunale di Taranto Giovanni De Palma, che ha respinto il ricorso presentato dall’azienda contro il reintegro nel posto di lavoro del signor Riccardo Cristello.

Il dottor De Palma è stato chiamato a decidere sia nella fase sommaria del luglio 2021, sia nell’attuale ricorso.

Nella fase sommaria il Magistrato aveva accertato la natura offensiva delle espressioni utilizzate dal signor Cristello (tra le altre, “assassini“). Inoltre, aveva confermato sia l’ascrivibilità certa al dipendente del post pubblicato, sia l’assenza di intenti ritorsivi da parte dell’Azienda, sia l’applicabilità a carico del dipendente dell’obbligo di fedeltà a prescindere dalla tipologia degli strumenti di comunicazione adoperati.

Il Magistrato aveva motivato il provvedimento di reintegra ritenendo che l'”attacco verbale” operato dal signor Cristello fosse in realtà riferito alle precedenti gestioni dello stabilimento siderurgico tarantino, indipendentemente dal fatto che le voci verbali impiegate fossero coniugate al presente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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